Testa di animale fuori la sede di Trento di un’associazione animalista, la replica: “Non arretreremo di un millimetro”

Macabro ritrovamento fuori la sede di un'associazione animalista nel centro di Trento dove una testa di animale precede la porta d'ingresso. Durissima la reazione degli animalisti, che hanno fatto sapere che non si fermeranno mai nelle loro battaglie. L'atto è stato denunciato

Chi difende gli animali schierandosi a spada tratta dalla loro parte si trova continuamente a ricevere contestazioni, critiche accanite, attacchi verbali, ma anche minacce non velate. È successo esattamente questo a Trento nelle ultime ore dove una testa di animale è stata posizionata davanti a una porta.

Quella porta è l’ingresso della sede regionale dell’associazione LAV, Lega Antivivisezione, che assieme ad altre organizzazioni animaliste, si batte per la tutela di ogni animale, dai domestici ai selvatici. E a qualcuno del posto ciò da fastidio. 

Un vergognoso atto intimidatorio, non ci sono altre parole per descrive quanto accaduto in una regione spaccata in due sulla questione animale e nello specifico sul tema fauna selvatica. Nel territorio si respira un clima sempre più teso.

La LAV Trentino ha immediatamente sporto denuncia alle Forze dell’Ordine e consegnato la testa dell’animale – che si pensa essere di un coniglio – all’Istituto Zooprofilattico per accertamenti.

È evidente come le nostre battaglie a tutela degli orsi, dei lupi e degli altri animali abbiano disturbato individui che fanno dello sfruttamento e della violenza sugli animali una metodologia anche di profitto e che non vogliono arrendersi all’evoluzione della sensibilità e delle normative a tutela degli animali. Questo vile gesto ci dimostra ancora una volta come la nostra strada sia quella giusta: chi uccide un animale e usa la sua testa per mandare un messaggio di chiara ispirazione mafiosa, non potrà mai stare dalla parte giusta della storia” ha dichiarato Simone Stefani, Vicepresidente LAV e responsabile sede Trentino.

Mentre si richiede il controllo delle telecamere di servizio in zona per identificare i responsabili e l’appoggio dei cittadini, l’associazione ha voluto lanciare un chiaro messaggio agli autori di questa macabra minaccia.

Nessun vile attacco macchiato del sangue di un povero animale ci farà arretrare di un millimetro nella battaglia di civiltà che conduciamo da tanti anni anche in Trentino” ha concluso Stefani.

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Fonte: LAV

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