No ai sadici test sul cervello dei macachi: la Germania respinge la richiesta dei ricercatori

Autorizzazione negata ai test sul cervello dei macachi. Le autorità di Brema hanno respinto un crudele studio di sperimentazione animale. Lo comunicano motivando questa scelta esemplare. Per gli animalisti e i medici che si oppongono agli esperimenti sugli animali si tratta di una svolta storica

Secco no dal Parlamento della città-stato di Brema, che nei giorni scorsi hanno respinto un agghiacciante progetto di ricerca di sperimentazione animale proposto dal proprio ateneo.

Lo studio, presentato dallo scienziato e professore Andreas Kreiter della Universität Bremen, intendeva indagare sul cervello dei macachi per acquisire nuove informazioni sui cervelli non umani, ma è stato rigettato perché la sofferenza degli animali è stata classificata come grave.

Lo rendono note le autorità tedesche in un comunicato stampa ufficiale.

Dopo aver esaminato approfonditamente la domanda “Dinamica spazio-temporale dei processi cognitivi nel cervello dei mammiferi” e aver incaricato diversi esperti, l’autorità senatoriale è giunta alla conclusione che lo stress sugli animali da laboratorio non può essere giustificato dall’auspicato guadagno di conoscenze e che l’esperimento Il progetto non è quindi eticamente giustificabile” si legge nel documento.

L’organizzazione dei medici tedeschi contro gli esperimenti sugli animali, Doctors Against Animal Experiments Germany (DAAE), è soddisfatto per la presa di posizione dell’amministrazione di Brema. Già nel 2008 l’autorità sanitaria si era detta contraria a esperimenti su primati non umani.

La decisione è una pietra miliare per tutti coloro che auspicano a un progresso della scienza e della medicina che non faccia uso di animali. È questo l’obiettivo della DAAE.

La decisione dell’autorità di Brema di respingere la richiesta nonostante un possibile contenzioso legale è una decisione storica che avrà un grande impatto sulla classificazione giuridica e scientifica della crudele ricerca sul cervello dei primati non umani in generale” ha commentato Silke Strittmatter, consulente scientifico della DAAE.

Simili ricerche continuano purtroppo a essere eseguite in altri 7 centri della Germania sebbene le sofferenze che patiscono i primati siano inimmaginabili. Le scimmie sono esseri intelligenti e senzienti e provano dolore per quanto non lo mostrino.

I macachi tendono infatti a dissimulare il dolore per non mettere in pericolo la loro posizione all’interno del gruppo sociale. Lo stesso accade nei centri di sperimentazione, dove i ricercatori non conoscono limiti.

La DAAE lo aveva denunciato già anni fa con il caso di Jara, una scimmia mutilata su un tavolo di un laboratorio. Il suo cranio è stato perforato nel corso degli esperimenti pressoché inutili, i cui benefici per la scienza e per i pazienti sembrano nulli.

teschio scimmia Jara

@DAAE

Il suo teschio, ciò che resta di questa vittima della ricerca, è una scandalosa testimonianza di cosa comportino questi barbarici test. Il suo sacrificio, come quello di milioni di altri animali, non può essere dimenticato. La DAAE si augura perciò che anche altri Stati tedeschi seguano l’esempio di Brema e mettano al bando questi crudeli studi.

Non è questa la ricerca che vogliamo.

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Fonti: Freie Hansestadt Bremen –  DAAE

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