Vittoria! Il Tar di Catania blocca l’apertura della caccia in Sicilia per tutelare la fauna (già colpita dai devastanti incendi)

Il Tar di Catania ha accolto il ricorso delle associazioni ambientaliste, sospendendo l'apertura della caccia in Sicilia

I cacciatori siciliani erano già pronti a imbracciare il fucile per inaugurare oggi la stagione venatoria, ma saranno costretti a mettersi l’anima in pace almeno per tutto il mese di settembre. A stabilirlo il Tar di Catania, che ha deciso di sospendere la caccia in tutta l’Isola fino al al 1° ottobre.

Il decreto è arrivato ieri sera a qualche ora dalla preapertura della stagione di caccia, cogliendo di sorpresa i cacciatori. Grande l’entusiasmo da parte delle associazioni ambientaliste, Legambiente Sicilia, Lipu BirdLife Italia, LNDC Animal Protection ed Enpa che avevano impugnato il calendario venatorio regionale, denunciandone la gravi illegittimità e la palese contraddizione con il parere dell’ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale).

Uno stop sacrosanto per proteggere gli animali dopo un’estate di fuoco

Dietro lo stop in extremis alla caccia in Sicilia c’è la volontà di tutelare la fauna, che ha dovuto fare i conti con un’estate letteralmente di fuoco, a causa dei violenti incendi scoppiati in varie aree dell’Isola, in particolare in provincia di Catania, Messina e Palermo.

Come si legge nel comunicato diffuso dalle associazioni animaliste, la decisione del Tar di Catania è stata adottata “anche in considerazione della rappresentata particolare situazione emergenziale nel territorio siciliano occasionata da diffusi incendi sviluppatisi nel periodo estivo e degli intuibili effetti sull’ambiente e sulla fauna stanziale. appare prevalente l’interesse pubblico generale alla limitazione dell’apertura della stagione venatoria, così come proposta, motivatamente, nel parere prot. n. 33198 del 22.6.2021 dell’ISPRA”.

Almeno per un altro mese conigli, allodole, quaglie e tante altre specie selvatiche avranno ancora un po’ di tregua, mentre in tante altre Regioni italiane le doppiette dei cacciatori hanno già iniziato a mietere vittime. Per migliaia di animali, molti dei quali sopravvissuti ad un’estate spaventosa, l’incubo è appena iniziato.

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