Salvini sale con la figlia sul calesse trainato da un pony (e fa infuriare gli amanti degli animali)

Salvini in calesse col pony fa infuriare gli amanti degli animali che condannano il trasporto con cavalli di turisti.

Il post di Salvini in calesse trainato da un pony ha fatto infuriare gli amanti degli animali, di qualsiasi orientamento politico, per un gesto che fa ancora più male alla luce di quanto accaduto negli scorsi giorni a Caserta, quando un cavallo usato per trasportare turisti ha perso la vita.

Di certo non un caso isolato, in molte altre città i cavalli sono costretti a una vita di inferno per trainare le carrozze, e non è raro che sottoposti a simili sforzi, soprattutto quando fa caldo, cadano o muoiano.

A denunciare il gesto è stata subito Nadia Zurlo, responsabile di Equidi Lav, il cui obiettivo è liberare i cavalli e gli altri equidi dallo sfruttamento ippico e sportivo, da anni impegnata per porre fine al trasporto turistico con i cavalli.

Nadia, su facebook, ha scritto:

“Un piccolo pony costretto a trainare un ancor più piccolo homunculus + figlia. Il sorriso beato&beota, per una azione che fa ancora più male a pochi giorni dalla morte del cavallo a Caserta. ?????”

A proposito di Caserta, dopo l’incidente che ha causato la morte di un cavallo avvenuto il 12 agosto, la Direzione ha deciso di interrompere definitivamente il trasporto ippotrainato.

Una scelta che si inserisce nella nuova direzione intrapresa dalla Reggia, che intende seguire una strada eco-sostenibile e rispettosa non solo dell’ambiente e dei beni artistici ma anche degli animali, affinché i loro diritti vengano rispettati. E cose simili non accadano più!

Quello del trasporto turistico con cavalli, e altrove nel mondo anche con elefanti e cammelli, è purtroppo una pratica talmente diffusa da essere percepita come “normale”.

Ma si tratta di sfruttamento a tutti gli effetti perché questi animali vengono spesso costretti a turni estenuanti pur di accontentare le richieste dei tanti turisti che vogliono concedersi una passeggiata. E gli incidenti che li vedono protagonisti sono tutt’altro che rari, proprio come accaduto a Caserta negli scorsi giorni.

Non è il caso di continuare ad alimentare un mercato che anziché valorizzare gli animali, nel caso specifico i cavalli, intende solo sfruttarli.

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