L’orso M49 torna verso “casa”, ma su di lui pende ancora l’ordine di cattura

M49-Papillon continua a spostarsi: approfittando della tranquillità garantita dal lockdown, ha ripreso le sue peregrinazioni sui monti trentini.

L’orso M49, ribattezzato Papillon, continua a vagare tra i boschi lasciando tracce del suo passaggio. Era stato catturato l’estate scorsa, ma allora riuscì a scappare dal recinto elettrificato in cui era rinchiuso. Dopo aver finito il suo letargo, è stato avvistato agli inizi di marzo in Val di Fiemme e ora sarebbe tornato nei luoghi dove si trovava l’anno scorso.

Approfittando della tranquillità garantita dal lockdown il bellissimo plantigrado ha così ripreso le sue peregrinazioni sui monti trentini.

Ne sono certi gli esperti dei grandi carnivori delle Province di Trento e di Verona, che hanno ricostruito con un buon grado di probabilità gli spostamenti di M49 in seguito alle segnalazioni sul Carega risalenti al periodo di Pasqua.

La settimana dopo Pasqua, infatti, Papillon si sarebbe mosso attraverso i monti Lessini verso ovest, giungendo sulla valle dell’Adige, attraversandola, e poi si sarebbe diretto verso il lago di Garda, dove è stato visto presso Cassone di Malcesine, nel veronese.

Come riporta l’Adige, da lì in circa dieci di giorni, M49 si è mosso verso nord e poi ancora ovest: si sono infatti registrati avvistamenti registrati nella zona di Nago, del monte Stivo e, dopo avrebbe attraversato anche la valle dei Laghi, Stenico, la val Algone, la busa di Tione, i monti tra la val di S.Valentino e la val di Breguzzo.

Secondo gli esperti, dunque, l’orso sarebbe tornato nell’area dove gravitava fino all’estate scorsa e già potrebbero ripartire le attività di cattura in applicazione dell’ordinanza di rimozione (in realtà mai sospese).

Sulla sua testa pende infatti ancora l’ordinanza del presidente della Provincia emessa lo scorso anno. Emesso lo scorso luglio, il documento prevede non solo la cattura, ma anche l’autorizzazione a procedere all’abbattimento “in caso di pericolo”:

“RICHIAMA E CONFERMA l’ordinanza n. 415057 del giorno 1 luglio 2019, onde evitare il ripetersi di situazioni di pericolo per l’incolumità e la sicurezza pubblica; E ORDINA al medesimo personale, ad integrazione della citata ordinanza n. 415057, qualora si verifichino situazioni che, in relazione al comportamento assunto da M49, possano determinare ulteriore pericolo grave ed imminente per l’incolumità di terzi o degli stessi operatori del Corpo Forestale trentino, di procedere all’abbattimento dell’animale”.

In molti continuano a fare il tifo per l’orso ribelle. E continuiamo anche noi!

Fonte: l’Adige

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