Addio Kina: la pseudorca è morta a 44 anni dopo una vita di prigionia, sofferenza e solitudine

La povera orca è morta all'età di 44 anni dopo una vita di prigionia, trasferita da un parco acquatico a un altro per tutta la vita

Kina, una pseudorca di 44 anni, è morta da sola in una vasca del parco marino Sea Life Park, alle Hawaii, dopo una vita di prigionia e dolore trascorsa tra parchi acquatici, istituti di ricerca e strutture militari.

Il povero esemplare era stato catturato nel 1987 nelle acque dell’isola giapponese di Iki, dopo che un gruppo di pescatori ha massacrato la sua famiglia. I pescatori consideravano le pseudorche rivali nella pesca, dunque le uccidevano con lance e altre armi, ma risparmiavano alcuni esemplari per venderli a caro prezzo ai parchi acquatici, come è successo a Kina.

Dopo la cattura, infatti, la giovane orca è stata ceduta a un delfinario a Hong Kong e nei suoi 44 anni di prigionia è stata trasferita svariate volte in strutture diverse, dove ha vissuto in vasche minuscole e quasi sempre da sola.

Questi animali sono particolarmente intelligenti e in natura vivono in gruppi composti da centinaia di esemplari, che si muovono in acque profondissime.
Per diverso tempo Kina ha invece vissuto in isolamento, in vasche di piccole dimensioni e poco profonde, senza riparo dai raggi solari e senza stimoli di nessun tipo.

Dopo aver vissuto per un breve periodo presso il delfinario, Kina fu acquistata dalla Marina americana dove ha seguito un addestramento militare e dove è stata sottoposta a test di sminamento e di attacco navale.
Sei anni dopo è stata nuovamente trasferita, questa volta all’Istituto di Biologia marina delle Hawaii, che l’ha sottoposta a vari esperimenti acustici per comprendere il comportamento dei cetacei e per misurarne la soglia del dolore in seguito a stimoli uditivi sempre più forti. Un’esperienza sicuramente terribile per la povera Kina, che in oltre quattro decadi non ha trovato mai pace.

La pace l’ha trovata forse lo scorso martedì Kina, quanto è morta nella struttura dove è stata rinchiusa per gli ultimi quattro anni della sua dolorosa vita.

Nel 2015, infatti, quando Kina è stata dimessa dall’Istituto di ricerca, molti hanno sperato che venisse trasferita in un’area protetta per trascorrere in serenità l’ultima parte della sua esistenza, invece è stata trasferita illegalmente al Sea Life Park Kina dove ha vissuto di nuovo in una piccola piscina di cemento con poca acqua, da sola.

A dare l’annuncio della scomparsa di Kina è stata la direttrice del parco marino, Valerie King, che ha salutato l’animale con parole poi contestate dagli animalisti.
La King si è infatti detta “rattristata dall’improvvisa morte di Kina” e ha citato gli esperimenti acustici cui è stata costretta l’orca, sottolineando come l’animale abbia permesso di scoprire “metodi per proteggere l’udito degli animali marini dalle esplosioni e per evitare che finiscano intrappolati nelle reti”.

Le parole della direttrice del parco marino sono state definite “senza senso” dagli attivisti che già dal 2017 avevano richiesto alla struttura di non utilizzare più Kina negli spettacoli, vista l’età avanzata e le sofferenze già subite dall’orca per quasi tutta la sua vita.
Nessuno ha accolto tali richieste e fino all’ultimo Kina è stata sfruttata per interessi economici, ignorando completamente la sua sofferenza.

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Tatiana Maselli

Photo credit: Dauphins Libres

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