Granchio blu: come riconoscere la specie invasiva e cosa fare se se ne incontra uno

Minaccia per la biodiversità e per l'economia del Paese, il granchio blu è una specie alloctona micidiale che sta colonizzando i nostri mari. Da qui l'importanza di saper riconoscere il crostaceo alieno e segnalarlo, specialmente nelle aree in cui la sua presenza ancora non è nota

Sta mettendo in ginocchio il settore dell’acquacoltura, proliferando a una velocità impressionante nei pressi di lagune ed estuari. Il granchio blu, Callinectes sapidus, è attualmente la specie invasiva che desta grandissima preoccupazione in Italia e il Governo è intenzionato a dichiarare guerra al crostaceo e a fermare la sua devastante avanzata stanziando cospicui fondi.

Questo formidabile predatore, alloctono nel Mediterraneo, costituisce una minaccia per più ragioni. Si ciba di molluschi e crostacei competendo fin troppo facilmente con la fauna autoctona e i danni economici ed ecologici appaiono incalcolabili. Per questo è importante riconoscere la specie aliena nei nostri mari e segnalarla tempestivamente.

Come riconoscere un granchio blu

Il granchio blu è un crostaceo di dimensioni notevoli. Il suo carapace è largo mediamente sui 20 cm ed è di colore scuro, spesso grigio, marrone o tendente al blu. Le chele e le zampe sono invece di un blu cobalto nei maschi e rosse nelle femmine con la punta delle chele rossa.

Le femmine possono essere distinte dai maschi per via dell’addome particolarmente arrotondato a differenza di quello dei maschi, stretto e spigoloso, che ricorda una T. Il granchio blu è un esemplare estremamente vorace, piuttosto aggressivo e molto fecondo.

Ciascuna femmina è in grado di deporre dalle 700.000 alle 2.100.000 uova tra aprile e settembre e questo lascia intendere quanto celermente il granchio blu stia espandendo il suo areale di distribuzione in Italia. La specie, tuttavia, non è arrivata qui da sola.

Il granchio blu è stato segnalato per la prima volta nel 1949 nel Mar Mediterraneo, proveniente dalle coste atlantiche americane nell’acqua di zavorra delle imbarcazioni. Da allora ha colonizzato gran parte dei litorali del nostro Paese, favorito dalle temperature sempre più elevate delle nostre acque.

Nell’Adriatico, dove il granchio blu è presente maggiormente, si sta cercando di trasformare il crostaceo in una risorsa, commerciando le sue carni nel progetto BlueFood.

Cosa fare se si trova un granchio blu

Se si dovesse osservare un granchio blu, l’esemplare va segnalato subito all’ISPRA, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, inviando una mail all’indirizzo: alien@isprambiente.it. Dove possibile, si richiede di allegare una foto. La segnalazione può essere inoltrata anche alla Capitaneria di Porto.

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Fonti: ISPRA – Giornale dei marinai

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