No, gli insetti come mosche e zanzare non sono attratti dalle luci artificiali, per loro rappresentano una vera “tortura”

Se hai sempre pensato che alle zanzare e agli altri insetti piacca la luce artificiale, sappi che non è così. Per queste creature le fonti di illuminazione non naturali si trasformano in una vera e propria tortura: lo conferma un nuovo studio scientifico, che svela un triste retroscena

A tutti sarà capitato di assistere a gruppi di moscerini o zanzare intenti a volteggiare in maniera ipnotica attorno a un lampione o una lampadina. La luce artificiale viene utilizzata da decenni in dispositivi come gli zapper elettrici proprio per intrappolare gli insetti che si trovano in casa e ucciderli. È ancora radicata la convinzione che a questi piccoli animali piacciano le fonti di luce non naturali, ma la realtà è decisamente diversa.

A svelare questo antico mistero è stata una recente ricerca guidata dalla Florida International University e pubblicata su Nature Communications. Più che essere attirati dalle luci artificiali, falene, zanzare e mosche si sentono torturati da esse.

L’interessante esperimento è stato condotto nella fitta foresta della Costa Rica, dove un team di studiosi ha utilizzato vari tipi di luce per vedere la reazione degli insetti presenti nell’area, ricostruendo poi le traiettorie di volo in 3D.

esperimento luce insetti

@Florida International University

“Abbiamo fatto volare diverse specie di libellule e falene all’interno di una tenda cilindrica di due metri di diametro attorno a 3 diverse sorgenti luminose: una lampadina LED UV, un tubo attinico UV-blu e una lampadina LED bianca fredda, con nessun’altra fonte di luce saliente per l’insetto” raccontano.

insetti disturbati dalla luce

@Florida International University

Ciò che è successo ha stupito i ricercatori: gli insetti in volo, infatti, tenevano la schiena rivolta verso la fonte di luce artificiale, come se ne fossero infastiditi.

Guardando i video al rallentatore si vede ciò che accade – spiega il ricercatore Yash Sondhi della Florida International University e co-autore dello studio – Forse quando le persone lo notano, ad esempio in presenza di luci in veranda o di un lampione, sembra che stiano volando direttamente verso di esse, ma non è così.

La verità sul comportamento degli insetti in presenza di luci artificiali

Nell’arco di milioni di anni, queste creature sono evoluti fino a diventare maestri del volo affidandosi alla cosa più luminosa che vedevano, ovvero il cielo, con la Luna e le stelle. Oggi, però, il nostro Pianeta è pieno zeppo di fonti di illuminazione artificiale che manda in tilt i loro istinti. Così si illudono che quelle luci siano naturali e rimangono rimangono intrappolati in un ciclo estenuante per non perdere il senso di orientamento.

“È uno sforzo inutile che provoca manovre goffe e incidenti occasionali mentre si tenta di andare verso la sorgente luminosa” sottolineano gli esperti. L’esperimento portato avanti nella foresta dell’America Centrale è parte di un progetto di ricerca più ampio intrapreso da Yash Sondhi 2017, a cui si sono aggiunti anche altri ricercatori.

In uno dei primissimi esperimenti, ho lasciato che una grande falena gialla si staccasse dalla mia mano e volasse direttamente sopra la lampada UVe si è immediatamente capovolta – evidenzia – Ma allora non sapevamo se il comportamento che avevamo visto e analizzato in laboratorio sarebbe stato osservato anche in natura.

Quanto scoperto in Costa Rica, vero e proprio scrigno di biodiversità, ha confermato ciò che era stato osservato nei precedenti test al chiuso, ma ora è stato chiarito anche il motivo.

Si tratta di una questione preistorica. Nei primi scritti, le persone assistevano a questo fenomeno intorno al fuoco – Jamie C. Theobald, professore associato della Florida International University e co-autore dello studio– Si è scoperto che tutte le nostre speculazioni sul perché ciò accade erano sbagliate, quindi questo è sicuramente il progetto più interessante di cui ho preso parte.

Ora sappiamo per certo che la luce artificiale rappresenta una minaccia per gli insetti e che potrebbe ostacolare la loro conservazione.

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Fonti: Nature Communications/University of Florida

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