Gli animali cantano “Respect” di Aretha Franklin (per chiedere solo un po’ più di RISPETTO)

Rispetto per tutti gli animali, nessuno escluso: è la nuova campagna di una associazione, che fa suo il brano Respect di Aretha Franklin per farci riflettere e ripensare il nostro rapporto con gli animali. Sono loro a chiedere uguale considerazione in uno spot imperdibile

Se pronunciamo la parola “animali”, pensiamo quasi sicuramente a un cane o a un gatto perché sono proprio quelli gli animali che più accogliamo nelle nostre case, amici a quattro zampe che amiamo smisuratamente, rispettiamo e riconosciamo come esseri senzienti.

Il regno animale, però, è vastissimo, ma non portiamo rispetto a tutte le sue specie allo stesso modo. Non prendiamoci in giro, sappiamo che è così. Tantissimi danno un valore diverso a un cane piuttosto che a una gallina, considerando uno il compagno di vita e l’altra una oggetto che deve produrre uova e carne per il nostro consumo.

Lo ha dimostrato anche un sondaggio condotto nel Regno Unito e somministrato a 2500 inglesi. Dalle risposte date si apprende che gli intervistati hanno una considerazione diversa parlando di animali domestici, di animali utilizzati come cavie da vivisezione o del bestiame allevato per finire nei nostri piatti. Alcuni li amiamo, altri li uccidiamo.

Proprio per questo la storica associazione inglese per la tutela animale RSPCA ha lanciato una campagna dal titolo For Every Kind in occasione del suo 200° anniversario.

Per diffondere consapevolezza e gentilezza nel nostro rapporto con gli animali, l’organizzazione ha pensato al celebre brano Respect di Aretha Franklin. Nello spot sono gli animali a cantarne le strofe e a chiedere universalmente rispetto.

A dare loro voce gli ambasciatori della RSPCA come la campionessa di ballo Shirley Ballas, l’attore Brian Blessed, il cantante JB Gill.

Lo spot vuole far riflettere gli spettatori in una carrellata di immagini che non trascurano alcun fenomeno riguardante direttamente gli animali. Vi sono gli allevamenti intensivi, la caccia, le corse dei levrieri, il traffico illegale di specie selvatiche, i maltrattamenti.

Come società, amiamo i nostri uccelli nativi, ma chiudiamo un occhio sulla sofferenza di miliardi di polli da carne; adoriamo i ricci che visitano il nostro giardino, ma trattiamo i ratti e le volpi come parassiti. Dobbiamo renderci conto che tutti gli animali provano sentimenti ed emozioni, molti possono provare gioia, rabbia, paura e altro ancora, e che siano animali domestici, animali selvatici, fattorie o laboratori, meritano di avere una vita propria” ha dichiarato Chris Sherwood, amministratore delegato della RSPCA.

Si rivolge a quella fetta di intervistati che considera i polli incapaci di provare emozioni, i topi di laboratorio non degni di una vita felice, ma anche a noi altri.

Una mucca, un’ape, una chiocciola non sono meno importanti di un labrador o di un adorabile micino. Dobbiamo rispettare tutti gli animali. La differenza è solo nella nostra mente.

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Fonte: RSPCA

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