Come aiutare gli animali domestici vittime del terremoto in Giappone

Il devastante terremoto e il violento tsunami che hanno colpito l’area nord orientale del Giappone la scorsa settimana, hanno causato non solo migliaia di morti e dispersi tra adulti e bambini, ma anche molti morti e feriti tra cani e gatti abbandonati.

Il devastante terremoto e il violento tsunami che hanno colpito l’area nord orientale del Giappone la scorsa settimana, hanno causato non solo migliaia di morti e dispersi tra adulti e bambini, ma anche molti morti e feriti tra cani e gatti abbandonati.

Alcune organizzazioni internazionali stanno sollevando non poche preoccupazioni per gli animali domestici della nazione. Infatti il Giappone è un paese che ama molto i suoi amici a quattro zampe e secondo le statistiche riportate dal sito web What JapanThinks.com, il 35% dei Giapponesi ha un animale in casa: il 46% sono cani e gatti, il 31% uccelli e conigli.

Come dopo ogni catastrofe anche in questo caso la priorità è stata il salvataggio delle vite umane e lo spostamento delle persone salvate in centri di emergenza temporanei. Migliaia di persone sono state fatte evacuare dalle loro città o sono fuggite lasciando molto spesso i propri animali domestici a se stessi. A peggiore il problema dell’abbandono dei propri amici a 4 zampe, secondo quanto rivela il sito Shiga Angel Group Shelter, i centri di accoglienza per vittime di catastrofi non accettano animali.

Fortunatamente molti rifugi per animali si stanno attivando per risolvere questo problema, ma come afferma Elizabeth Oliver, presidente del Animal Refuge Kansai a Tokyo e Osaka,il salvataggio di questi animali sta risultando molto difficile. La logistica per il trasferimento degli animali dall’area di Sendai Tohoku è molto complicata soprattutto perché le strade e le altre vie di comunicazione sono interrotte e questo rende impossibile il trasporto degli animali. Il nostro unico mezzo per trasportare gli animali fino a Osaka è in elicottero, metodo che abbiamo utilizzato già dopo il terremoto di Kobe “.

Inoltre sempre secondo quanto afferma la Oliver, prevedendo l’arrivo presso i loro rifugi di molti animali feriti e shockati, le attrezzature attuali non basteranno per accogliere tutti e ci sarà bisogno di allestire ulteriori centri di emergenza.

Diverse sono le organizzazioni no-profit internazionali (al momento nessuna italiana) che stanno raccogliendo fondi e donazioni per gli animali vittime del terremoto in Giappone:

  • la World Vest, che fornisce aiuto ai veterinari internazionali, tramite il suo sito web sta raccogliendo forniture mediche per aiutare le squadre di soccorso sui luoghi devastati che si stanno occupando di recuperare e curare gli animali feriti ed abbandonati;
  • National Disaster Search Dog Foundation altra organizzazione no-profit, ha già iniziato le ricerche dei sopravvissuti tra le macerie e ha schierato le sue Task Force speciali di ricerca;
  • World Society for the Protection of Animals (WSPA) ha raggiunto il Giappone con l’obiettivo di aiutare gli animali che non possono al momento riunirsi alle proprie famiglie accolte nei rifugi di emergenza temporanei. Inoltre secondo quando riferisce la WSPA già si sono formati, in Giappone, diversi gruppi di volontari per aiutare i nostri fedeli amici. Come le altre organizzazioni anche la WSPA accetta donazioni tramite il suo sito web per creare un fondo di emergenza di aiuto degli animali vittime della catastrofe.

Ed infine anche l’American Humane Association accetta donazioni allo scopo di fornire assistenza agli animali in Giappone.

Gloria Mastrantonio

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