Nessuno gli ha mai fatto visita in carcere: l’emozionante incontro con il suo cane ti commuoverà

Un detenuto ha avuto la possibilità di incontrare il suo cane che non vedeva da anni: una visita emozionante, per cui tutto il personale si è speso

Un senzatetto, detenuto nel carcere di Lecce per un anno senza ricevere alcuna visita, ha finalmente avuto l’opportunità di riabbracciare il suo amato cane, Zair. Prima dell’arresto, i due condividevano una vita simbiotica e la sua detenzione li aveva separati bruscamente con il quattro zampe che è stato affidato a una famiglia pugliese.

L’incontro, avvenuto nei giorni scorsi nel carcere di Lecce, ha permesso all’uomo di trascorrere quasi due ore con il suo fedele compagno peloso. Un momento che ha rappresentato non solo una toccante riunione tra un padrone e il suo cane, ma anche un raro episodio di gioia in un periodo di detenzione segnato dalla solitudine.

Ancora una volta questa vicenda sottolinea la potente connessione tra gli esseri umani e i loro animali domestici, evidenziando come la presenza di un animale possa portare conforto e speranza anche nelle circostanze più difficili.

Tutti si sono spesi per organizzare l’incontro, avvenuto in un’area verde della struttura

La direttrice del penitenziario Maria Teresa Susca ha coordinato ogni fase dell’iter per permettere l’incontro che si è svolto in sicurezza in un’area verde presente nella struttura. Susca ha evidenziato l’importanza di tali momenti di umanità nei contesti detentivi, dove la solitudine viene particolarmente avvertita. Ha dichiarato:

È stato emozionante per lui e per tutto il personale del carcere che si è impegnato affinché il desiderio di questo detenuto potesse realizzarsi. Abbiamo voluto esaudire questa richiesta anche perché il detenuto non fa mai colloqui con nessuno. Si sono spesi tutti per questo incontro: polizia penitenziaria, funzionario giuridico pedagogico che segue il detenuto ed il suo avvocato.

Dopo questa prima riunione potrebbe anche avvenirne una seconda. Del resto, non avendo parenti o amici che lo vengono a trovare, il suo cane può essere considerato alla stregua di una classica visita in carcere. Un piccolo barlume di speranza che però può avere un grande valore terapeutico.

È stato complicato, ma è un’esperienza che si può ripetere. Voglio precisare che si è trattato di un evento eccezionale. È stata la prima richiesta che ho ricevuto da quando sono a Lecce, da un anno e mezzo a questa parte. È chiaro però che, trattandosi di momenti che richiedono un’organizzazione ampia, va tutto valutato.

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