La riapertura delle frontiere riapre la piaga del traffico illecito di cuccioli dall’Est

La riapertura delle frontiere rispiana anche la strada allo spietato traffico illecito di cuccioli provenienti in particolar modo dall'Est Europa, dalle cosiddette puppy mills.

La riapertura delle frontiere rispiana anche la strada allo spietato traffico illecito di cuccioli provenienti in particolar modo dall’Est Europa, dalle cosiddette puppy mills. Negli ultimi giorni, infatti sono state diverse le operazioni condotte dai Carabinieri che hanno permesso di sventare e salvare decine di cuccioli di razza, stipati in furgoni o portabagagli, senza microchip e strappati alla loro mamma troppo presto per essere commercializzati e venduti a prezzi ridotti neanche fossero capi griffati in saldo.

Lo scorso 3 giugno, alla vigilia della riapertura, è stato sventato dai Carabinieri Forestali di Lodi un traffico di cuccioli di razza provenienti dall’Ungheria portato avanti da nove cittadini italiani accusati ora di maltrattamento di animali , frode in commercio, falso e ricettazione. Come evince anche dal video diffusio dai Carabinieri e ripreso anche dal Ministro Costa, i 36 cagnolini erano stati stipati nel portabagagli dell’auto, privi di microchip, ancora piccolissimi e destinati ad essere venduti “come italiani” con tanto di documenti contraffatti.

#Carabinieri Forestali Lodi salvano 36 cagnolini di razze pregiate, privi di certificazioni sanitarie e di trasporto. Sottoposte a misure cautelari 4 persone responsabili del reato di associazione per delinquere finalizzata al traffico dei cuccioli, maltrattamenti di animali. pic.twitter.com/4GDSwTvFtA

— Arma dei Carabinieri (@_Carabinieri_) June 4, 2020

Gli ignari acquirenti, acquistavano i cuccioli tramite siti internet fidandosi di annunci che recitavano falsamente che i “cuccioli erano nati in casa da genitori visibili”.Tutti di razza, in particolare bulldog francesi, barboncini e chihuahua, che rappresentano le più richieste.

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Il tragitto di oltre mille chilometri è costato la vita anche a cinque dei 36 cuccioli sequestrati e dati in affido ad associazioni per la tutela degli animali che si occuperanno di trovare loro una casa.

Lo scorso 8 giugno, poi, la Polizia stradale ha intercettato un furgone proveniente sempre dall’Ungheria in cui erano ammassati 49 cuccioli di varie razze trasportati senza il rispetto delle prescrizioni previste. Anche qui, tra le razze trasportate bulldog francese, spitz, maltese, golden retriver, yorkshire e barboncini, tutti risultati più piccoli di tre mesi, l’età prevista dalla legge per dare in adozione un cagnolino e tutti con documentazione risultata falsa. Il trasportatore è stato denunciato e i cuccioli dati in affidamento all’Azienda sanitaria universitaria del Friuli Centrale – Servizio veterinario che è possibile contattare per un eventuale istanza di adozione.

traffico cuccioli

@Corpo forestale regionale FVG

L’episodio segue di pochi giorni quello condotto sempre dalla polizia stradale di Gorizia e dal corpo forestale regionale del Fvg che aveva sventato un traffico simile dopo il controllo effettuato a un furgone presso il casello autostradale di Palmanova dove erano stati accertati a bordo 39 cuccioli di diverse razze.

Un plauso, dunque a Polizia e Carabinieri, che hanno permesso il salvataggio e la denuncia di questi trafficanti, ma per porre davvero fine a questo scempio, dovremmo far crollare la domanda e smettere di acquistare cuccioli, anche perché i canili sono piendi di amici pelosi in cerca di una famiglia.

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