Caccia: il Tar respinge il ricorso degli animalisti e ammette l’uccisione dei cervi nelle Alpi

Il Tar del Veneto ha respinto il ricorso dell'associazione Aidaa e ha riammesso la possibilità di cacciare i cervi nel periodo di preapertura

I cervi presenti sulle Alpi potranno essere uccisi dai cacciatori anche nel periodo di preapertura della stagione venatoria.

Lo ha deciso il Tar del Veneto respingendo il ricorso dell’associazione animalista Aidaa contro la decisione della Provinia di Belluno e riammettendo la possibilità di cacciare i cervi nel territorio.

Il Tar ha dunque revocato la sospensiva dello scorso 28 agosto relativa all’uccisione dei cervi per il periodo dal 16 agosto al 14 settembre, evidenziando come l’Ispra consideri “ordinariamente consentita” la caccia agli esemplari maschi di cervo e “accettabile” l’abbattimento delle femmine e dei loro piccoli, prima dell’apertura della stagione venatoria “tenuto conto della consistenza delle popolazioni di ungulati e dei piani di abbattimento del cervo in provincia di Belluno”.

La popolazione di cervi in provincia cresce infatti del 30% ogni anno, nonostante la presenza di lupi, e gli animali sono accusati di danni importanti all’agricoltura.

“Di fatto il giudice amministrativo ha fatto marcia indietro rispetto alla precedente decisione cautelare, riconoscendo la fondatezza del piano gestionale presentato dalla Provincia di Belluno e la sua piena adesione alle linee guida dell’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, massimo organo scientifico nazionale per la tutela e la protezione dell’ambiente”, ha commentato l’assessore regionale Giuseppe Pan.

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Fonti di riferimento: Agenpress/Giuseppe Pan

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