Stremati e senza acqua: morti oltre 160 elefanti a causa della siccità in un parco nazionale dello Zimbabwe 

La prolungata siccità sta uccidendo gli elefanti dello nello Zimbabwe. Oltre 160 esemplari, fra cui diversi cuccioli, sono morti di sete nel giro di pochi mesi. È corsa contro il tempo per salvare questa specie preziosa per proteggere le foreste e il clima

Il Parco nazionale Hwange, nello Zimbabwe, si è trasformato in un cimitero. Sono almeno 160 gli elefanti rinvenuti senza vita nell’arco degli ultimi 5 mesi all’interno dell’area protetta, che ospita anche bufali, leoni, ghepardi, giraffe e altre specie a rischio estinzione. Per gli esperti non ci sono dubbi: la causa della strage è da attribuire alla spaventosa siccità che sta flagellando il Paese africano. La conferma è arrivata anche dal Zimbabwe Parks & Wildlife Management Authority.

“Abbiamo effettuato dei test e i risultati preliminari hanno mostrato che stavano morendo di fame. La maggior parte degli animali è morta tra a distanza di 50 o 100 metri dalle fonti d’acqua” spiega Tinashe Farawo, portavoce del parco nazionale.

“È stato orribile vedere cuccioli di elefante aspettare senza meta la morte, ed terribile andare in giro osservando e annusando elefanti morti” ha raccontato un attivista.

A morire non sono stati solo gli esemplari più anziani e malati, ma anche i più giovani. L’anno che si è concluso è stato caratterizzato dalla quasi totale assenza di precipitazioni: fra febbraio e novembre non è caduta una goccia, come sottolineato dal gruppo di conservazione Bhejane Trust.

La terribile siccità ha interessato tutta l’Africa meridionale e nel 2024, purtrppo, la situazione non sembra destinata a migliorare, dato che la National Oceanic and Atmospheric Administration prevede delle ulteriori ondate di caldo per via del fenomeno meteorologico El Niño. Tutto questo potrebbe causare una nuova moria fra gli elefanti dello Zimbabwe e non solo.

I pachidermi si sono trovati a fronteggiare un mix di fattori che si è rivelato letale: temperature elevatissime, carenza di acqua e di cibo.

“Ciò ha contribuito a creare uno stress enorme e potrebbe accadere di nuovo nel 2024” mette in guardia Trevor Lane, cofondatore dell’organizzazione Bhejane Trust.

Non è la prima volta che si assiste a una catastrofe di questa portata nello Zimbabwe: nel 2019 una pesante ondata di siccità ha portato alla morte oltre 200 elefanti proprio nel parco nazionale Hwange e ora gli esperti e gli ambientalisti temono che questi numeri possano addirittura essere superati.

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Corsa contro il tempo per salvare gli elefanti, alleati del clima e delle foreste

Come se non fosse già abbastanza, a dare l’ennesimo colpo di grazia ci hanno pensato i bracconieri. Secondo quanto riferito dalle autorità locali, la morte di almeno 6 dei pachidermi rinvenuti nell’area protetta sarebbero da ricondurre a questa attività crudele e illegale.

Per far fronte all’emergenza siccità diverse associazioni ambientaliste si stanno affrettando a scavare dei pozzi in modo da rendere l’acqua disponibile per un maggior numero di elefanti.

Non si tratta soltanto di una questione di vita o di morte per queste imponenti creature, salvarli significa tutelare il Pianeta. Gli elefanti sono, infatti, degli alleati fondamentali nella lotta alla crisi climatica: calpestando cespugli e disperdendo piante, frutti e semi su lunghe distanze, permettono alle foreste di rigenerarsi, fungendo da veri e propri ingegneri degli ecosistemi. Inoltre, grazie ai loro escrementi, il suolo – spesso arido e privo di nutrienti – viene naturalmente concimato.

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Fonti: Behjane Trust/ Zimbabwe Parks & Wildlife Management Authority

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