Si teme una catastrofe ambientale: migliaia di salmoni sono davvero fuggiti da un allevamento in Islanda riversandosi in natura

Circa 3.500 salmoni sono fuggiti dall’allevamento della Artic Fish in Islanda, riversandosi in natura. L’incidente, avvenuto a fine agosto, è stato recentemente confermato dalla compagnia e gli esperti temono che i pesci possano divorare le specie selvatiche, provocando un disastro ambientale delle proposizioni di catastrofe

L’incidente è avvenuto a fine agosto ma solo recentemente è stato confermato anche dalla Artic Fish, impresa proprietaria di un allevamento in Islanda: circa 3.500 salmoni sono fuggiti riversandosi in natura. Gli esperti temono che i pesci possano divorare le specie selvatiche, provocando un disastro ambientale delle proposizioni di catastrofe.

Come riportano i giornali locali, già negli ultimi giorni di agosto, la Fiskistofa, responsabile del rilascio delle licenze di pesca e di tutta la gestione dell’attività in Islanda, cercava salmoni nei fiumi del Paese, chiedendo ai pescatori di inviare i pesci eventualmente trovati per le analisi. E già in quei giorni erano stati trovati possibili salmoni provenienti dall’allevamento della Artic Fish nei fiumi dell’ovest e del nord-ovest.

È stato poi confermato che l’incidente è avvenuto lo scorso 21 agosto ed è molto probabile che la fuga sia avvenuta dall’allevamento di Patreksfjörður.

Stiamo setacciando i fiumi in questione e, se troviamo salmoni d’allevamento, li eliminiamo – ha rivelato poi Daniel Jakobsson, direttore dello sviluppo aziendale della Arctic Fish

Perché poi, ovviamente, la soluzione dell’uomo ai suoi disastri è fare altre stragi. Sì, disastri, perché la crescita esponenziale della domanda di salmoni, principalmente legata alla “sushi mania” ha fatto letteralmente esplodere la produzione, con risultati devastanti.

Negli allevamenti intensivi dei Paesi del Nord Europa, infatti, i salmoni vengono ammassati in gabbie e recenti che possono contenere anche oltre 200.000 esemplari, costretti a “vivere” in cattività, con limitate possibilità di movimento (quello dove avvenuto l’incidente “solo” 70.0000).

Molto spesso questi pesci si ammalano e muoiono nel giro di qualche mese, quindi, per cercare di farli vivere più a lungo possibile, gli allevatori ricorrono frequentemente a medicinali, tra cui antibiotici e altri farmaci per combattere batteri, virus e funghi.

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Il problema, ora, è davvero molto serio: questo enorme numero di salmoni, che la natura non aveva di certo destinato ad essere concentrato nei fiumi di una piccola isola, può davvero devastare l’ambiente: ci sono infatti in giro migliaia di salmoni che possono divorare le specie selvatiche incontrate lungo il loro cammino alla ricerca della libertà.

Questa è una questione che ci preoccupa molto – conclude Jakobsson – Ecco perché abbiamo intrapreso azioni per mitigare i potenziali effetti negativi del rilascio. Crediamo di sapere come si sono formati i buchi e stiamo ora lavorando per garantire che ciò non accada di nuovo

Perché la soluzione è rendere più sicuri gli allevamenti, non l’ambiente.

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Fonti: Ruv / Iceland Monitor

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