Primo mega allevamento intensivo di polpi: sarà più crudele di quanto si possa immaginare

In Spagna il primo allevamento di polpi al mondo potrebbe divenire realtà entro la fine dell'anno nonostante petizioni, proteste e report che mostrano come questo folle progetto sia assolutamente pericoloso per l'ambiente e per gli animali oltre che non etico

Nel porto di Las Palmas, Gran Canaria, Spagna, un gigantesco allevamento di polpi della Nueva Pescanova sta per per aprire i battenti. Da tempo si parla di questa formula intensiva a scopo commerciale dove un milione di polpi saranno allevati e uccisi ogni anno per garantire una produzione di circa 3.000 tonnellate.

Se questi numeri ci lasciano a bocca aperta, i sistemi di macellazione degli animali e altre abominevoli pratiche fanno inorridire. Le associazioni animaliste di tutto il mondo si sono opposte con forza a questo sadico progetto e un nuovo report dal titolo Uncovering the horrific reality of octopus farming di Compassion in World Farming e Eurogroup for Animals non fa che confermare le loro paure.

Oltre ai danni all’ambiente del tutto non trascurabili, come il sovrasfruttamento delle popolazioni ittiche per divenire mangime, ci sono parecchi punti che collidono con il benessere animale e che ci fanno capire davvero cosa significhi allevare polpi e cosa comporti questo allevamento degli orrori.

Solo per citarne alcuni, i polpi verrebbero allevati in un sistema di acquacoltura su terraferma (foto articolo di repertorio) e confinati in vasche sottomarine affollatissime. Queste creature sono solitarie in natura e un tale sistema non farebbe altro che aumentare il rischio di aggressioni e possibili episodi di cannibalismo.

Secondo il rapporto Octopus Factory Farming: A Recipe for Disaster di Compassion in World Farming del 2021, i test sperimentali per l’allevamento dei polpi indicherebbero un tasso di mortalità in pari circa al 20%. Questo vuol dire che 1 esemplare su 5 non sopravvivrebbe all’intero ciclo produttivo.

Ottenere 3.000 tonnellate annue di carne di polpo è un’impresa gigantesca e per farlo si dovrà intervenire sulla riproduzione della specie, alterarla per il mercato. Nel progetto avanzato dalla multinazionale Nueva Pescanova i polpi sarebbero esposti infatti continuamente alla luce artificiale, senza tregua, un supplizio per questi animali che sono molto sensibili agli stimoli luminosi.

C’è poi la macellazione che prevedrebbe una morte lenta, dolorosa tramite miscela di ghiaccio, un metodo brutale che provoca sofferenze e paura negli animali e ciò è stato dimostrato scientificamente.

Facciamo un accorato appello alle autorità delle Isole Canarie, affinché respingano i piani di Nueva Pescanova e sollecitiamo l’UE a introdurre un divieto di allevare polpi nell’ambito della revisione legislativa in corso. Un simile allevamento infliggerebbe inaccettabili sofferenze a queste creature intelligenti, senzienti e affascinanti, che per esprimere i loro comportamenti naturali hanno bisogno di esplorare e interagire con l’ambiente.

La loro dieta carnivora richiede enormi quantità di proteine animali per il loro sostentamento, contribuendo al sovrasfruttamento delle risorse ittiche in un momento in cui le popolazioni sono già sottoposte a un’immensa pressione. Gli allevamenti intensivi sono la più grande singola causa di crudeltà verso gli animali al mondo e stanno letteralmente distruggendo il nostro pianeta. È tempo di mettere fine all’allevamento intensivo, non di confinare nuove specie in angusti allevamenti sottomarini. I polpi non devono essere allevati, ha dichiarato Elena Lara, Research Manager di Compassion in World Farming International e autrice del rapporto.

E lo ripetiamo anche noi: i polpi non devono essere allevati. 

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