Lidl accusata di crudeltà sui polli che finiscono sulle nostre tavole: indagine shock

Indagini terrificanti svelano tutto l'orrore negli allevamenti di polli da carne che riforniscono Lidl, una realtà aberrante dove violenza e sofferenza sono all'ordine del giorno. Le investigazioni sotto copertura mostrano l'industria avicola come non l'hai mai vista e come non la vedrai mai

Polli deformi, agonizzanti, eviscerati in incidenti considerati nella norma, ammassati in capannoni affollatissimi e incapaci di deambulare. Sono queste alcune delle gravissime criticità documentate in inchieste sotto copertura negli allevamenti intensivi che riforniscono il colosso tedesco della gdo Lidl.

Un’indagine terrificante che mette a nudo l’industria avicola e mostra tutto l’orrore che si nasconde dietro la carne di pollo che finisce sulle nostre tavole. A denunciare le condizioni disumane in cui vengono allevati i polli macellati per essere venduti nei punti Lidl è Essere Animali assieme a oltre 80 organizzazioni internazionali.

Le associazioni, riunite nella Open Wing Alliance, hanno lanciato la campagna #LidlChickenScandal per chiedere a Lidl di aderire all’European Chicken Commitment (ECC), un piano per il miglioramento delle condizioni di vita dei polli da carne in Europa.

Vi avevamo parlato di questa campagna nell’ottobre 2022 quando le prime agghiaccianti immagini sono state diffuse: polli colpiti con sbarre di ferro dagli operatori, spinti con forza contro gli abbeveratoi, gettati in cassonetti, macellati con ustioni su tutto il corpo dovute al prolungato contatto con la lettiera e le deiezioni.

Da allora le investigazioni sono andate avanti negli allevamenti destinati al gruppo tedesco in diversi Paesi europei e hanno svelato crudeltà non meno sconvolgenti.

Sovraffollamento, violenze sugli animali, carenze igienico-sanitarie riscontrati in un’indagine condotta da Equalia presso un fornitore spagnolo nel novembre 2022; problemi di deambulazione, lesioni e deformità dolorose, zoppie denunciati invece da Essere Animali in un allevamento italiano.

E ancora polli selezionati geneticamente per crescere più velocemente, lanciati barbaramente nelle cassette, carcasse ovunque, sporcizia in un allevamento austriaco che rifornisce un macello. Da questo anche Lidl acquista carne.

Una delle indagini più scioccanti è stata realizzata in Inghilterra da Tom Herok, professore universitario di filosofia, in veste di operatore sotto copertura in diversi allevamenti intensivi del Paese. Per 5 mesi Herok ha assistito a maltrattamenti inauditi.

Lavorare in un allevamento di polli è stata una delle esperienze più brutte della mia vita” le parole del docente.

Herok ha documentato le reali condizioni dei polli a rapido accrescimento. Sotto i capannoni gli animali vengono ripetutamente investiti e schiacciati e questo, ciò che lascia davvero esterrefatti, è “parte del lavoro” in quanto avviene così frequentemente da non poter essere evitato e, quindi, ritenuto normale.

Polli eviscerati, investiti dai carrelli elevatori che si trascinano, ancora in vita, con le zampe e le ali spezzate, strisciando sulla lettiera mentre vengono scartati e buttati via dagli operatori su pile di cadaveri. Dopo l’indagine l’organizzazione Open Cages ha denunciato la filiera per numerose violazioni di leggi sul benessere animale.

“Le persone mangiano polli tutti i giorni, ma i supermercati nascondono loro la verità” ha dichiarato Tom Herok. E infatti le catene della grande distribuzione, che si vantano di offrire prodotti di qualità al miglior prezzo sul mercato, non mostrano queste atrocità.

Molte aziende tra cui Carrefour Italia e Lidl Francia hanno già sottoscritto l’ECC, disposte a migliorare le principali problematiche di benessere negli allevamenti di polli da carne. I restanti Lidl europei no. Per chiedere all’azienda di fermare la sofferenza di migliaia di polli, puoi firmare la petizione e sostenere la campagna #LidlChickenScandal.

Fonte: Essere animali

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