Glifosato: l’EPA di Trump insiste sul fatto che il Roundup sia sicuro

L'Epa stabilisce che il glifosato non è cancerogeno se usato secondo le istruzioni. Negli Stati Uniti, il pesticida Roundup continua ad essere commercializzato e l’amministrazione Trump insiste sul fatto che sia sicuro per gli esseri umani. Tutto ciò avviene mentre migliaia di persone continuano a fare causa alla Monsanto Bayer sulla cancerogenicità del prodotto.

Nonostante i casi di cancro, nonostante le sconfitte in tribunale e i pareri delle agenzie europee, l’agenzia per l’ambiente continua a insistere: il glifosato è sicuro

L’Epa stabilisce che il glifosato non è cancerogeno se usato secondo le istruzioni. Negli Stati Uniti, il pesticida Roundup continua ad essere commercializzato e l’amministrazione Trump insiste sul fatto che sia sicuro per gli esseri umani. Tutto ciò avviene mentre migliaia di persone continuano a fare causa alla Monsanto Bayer sulla cancerogenicità del prodotto.

Il glifosato non è cancerogeno e non comporta rischi per la salute pubblica se viene usato secondo le indicazioni riportate in etichetta. A stabilirlo è l’Agenzia statunitense per l’ambiente (Epa) dopo che la Monsanto di proprietà Bayer nei mesi scorsi era stata costretta a risarcire agricoltori che si sarebbero ammalati di cancro dopo aver utilizzato l’erbicida più famoso al mondo.

Nell’agosto 2018 la compagnia è stata condannata a risarcire 289 milioni di dollari al giardiniere Lee Johnson colpito da un linfoma non Hodgkin e la seconda sentenza aveva condannato il colosso dell’agrochimica a risarcire con 80milioni di dollari ad Edwin Hardeman di 70 anni, l’uomo che per anni aveva usato i prodotti Roundup per trattare la quercia velenosa e la crescita eccessiva di erbacce sulla sua proprietà.

Sappiamo che il glifosato viene usato su oltre 100 colture, tra cui soia, mais, barbabietola, cotone e altre coltivazioni. Ma se da un lato, associazioni e organizzazioni sostengono la possibile correlazione con l’insorgere del cancro, dall’altro lato l’Epa lo scagiona, sostenendo che non si corre alcun pericolo se viene utilizzato nel modo giusto.

Come sappiamo, il pesticida è tempo al centro delle polemiche. Da anni il gruppo di lavoro ambientale senza scopo di lucro (EWG) e i principali attori del biologico chiedono all’Epa di fissare un livello inferiore sull’utilizzo del glifosato e di vietare l’irrorazione della sostanza chimica poco prima del raccolto.

Sappiamo però che ciò non avviene, visto che il glifosato è ormai dappertutto: dalla birra alla pasta, dai pannolini agli assorbenti. Eppure secondo l’Epa, la decisione secondo cui il glifosato non causa il cancro è “coerente con le conclusioni delle analisi scientifiche di molti altri paesi e di altre agenzie federali”.
Ma l’Agenzia per il registro delle sostanze tossiche e delle malattie sostiene esattamente il contrario, così come lo Iarc che dichiara cancerogeno il glifosato dal 2015.

“Tutti noi siamo esposti al rischio di cancro perché come hanno indicato le ultime ricerche, il glifosato può avere un’interferenza con il sistema endocrino”, ha detto Olga Naidenko, consulente scientifico senior per l’EWG.

Se dal lato della salute le affermazioni dell’Epa sono chiare, su quello ecologico l’ente sembra fare un passo indietro. Il glifosato è un pericolo ecologico e per questo è necessario trovare “misure per aiutare gli agricoltori a colpire direttamente le erbe infestanti evitando di uccidere gli impollinatori e ridurre il problema delle infestanti che diventano resistenti al glifosato”.

La Bayer ha ripetutamente negato le accuse secondo cui il diserbante causa il cancro, mentre secondo Nathan Donley, uno scienziato senior del gruppo ambientalista Center for Biological Diversity:

“Sfortunatamente i consumatori americani non possono fidarsi della valutazione dell’Epa sulla sicurezza del glifosato”.

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Dominella Trunfio

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