Decine di ulivi tagliati e sfregiati nel barese: “gli alberi sono sotto attacco della criminalità”

È il secondo episodio in pochi mesi, con 25 ulivi deturpati cui si aggiungono attacchi ed intimidazioni, furti e raid che compromettono l’attività delle aziende ulivicoltrici

Non bastasse la piaga della Xylella che ha ucciso milioni di ulivi. Ora c’è anche chi ha deciso nuovamente di distruggere senza pietà uno dei patrimoni simbolo della Puglia per ragioni non chiare, anche se si teme si tratti di atti di intimidazione per annientare la concorrenza legale.

È quanto segnala Coldiretti Puglia da Terlizzi, in provincia di Bari. L’associazione ha infatti denunciato atti vandalici che hanno interessato piante produttive sia secolari che più giovani tagliate e sfregiate, con tronchi e rami lasciati sul manto stradale ad intralciare la carreggiata.

Atti criminali, che in pochi istanti vanno ad azzerare anni di lavoro e di sacrifici degli olivicoltori. A nulla è valso il presidio territoriale svolto dal consorzio delle guardie campestri di Terlizzi: la sicurezza delle campagne e la qualità dei prodotti ancora una volta sono state compromesse in modo gravissimo.

La criminalità tiene sotto scacco il mondo agricolo

E così, di conseguenza, è stata anche minata profondamente l’immagine dei prodotti italiani e il valore del marchio Made in Italy. Da tempo Coldiretti sta denunciando l’attacco che il mondo agricolo sta subendo da parte della criminalità che usa ogni mezzo per infiltrarsi nel settore.

Ai furti di attrezzature e mezzi agricoli, il racket, le estorsioni, il pizzo sotto forma di manodopera ed altre forme di violenza si aggiunge ora il danneggiamento delle colture. I raid punitivi sono ormai diventati un fenomeno senza soluzione di continuità.

Non basta più nemmeno agli agricoltori vigilare di notte, in quanto gli episodi si stanno registrando anche in pieno giorno. Spesso le aziende agricole si trovano isolate dal punto di vista elettrico a causa di furti di ferro, acciaio, rame, cavi elettrici e telefonici. I pozzi per irrigare restano fermi, pregiudicando le produzioni agricole che più che mai hanno bisogno d’acqua in periodi molto siccitosi come quelli che abbiamo vissuto.

Questi 25 ulivi distrutti si aggiungono ad altri 20

L’ultimo caso di ulivi rasi al suolo in ordine di tempo riguarda 25 alberi di ulivo per metà bicentenari, tutti di Coratina (la cultivar prevalente nella provincia), nel cuore dell’olivicoltura di pregio della regione. Ad essere colpita è stata in particolare la contrada Chiuso dei Cucchi a Terlizzi.

Per l’agro della cittadina è il secondo episodio di danneggiamento. Anche nel primo, avvenuto quasi tre mesi fa seppur in tutt’altra contrada, furono distrutti 20 alberi di ulivo. In quel caso lunghe indagini portarono ad un nulla di fatto. Ora si spera che le telecamere di sorveglianza possano dare un volto agli esecutori di questa barbarie, ma a Terlizzi serpeggia il terrore che fatti come questi possano ripetersi di nuovo.

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