“Vicini alla sesta estinzione di massa”. Nuovo studio svela che siamo sull’orlo del baratro

Il Pianeta sta andando verso un futuro buio e la sesta estinzione di massa è sempre più vicina. Lo studio shock di un team internazionale di scienziati

Il nostro Pianeta sta andando incontro ad un futuro terribile, fatto di sconvolgimenti climatici e malattie che portando ad una vera e propria estinzione di massa. E a condurci verso il baratro sono innanzitutto l’ignoranza, la scarsa consapevolezza della situazione ma soprattutto l’assenza di azioni concrete.

Le condizioni in cui versa la Terra sono quindi ben più gravi rispetto a quanto immaginiamo. A lanciare un appello è un team internazionale di 17 scienziati, tra cui il professor Paul Ehrlich dell Stanford University, autore di “The Population Bomb”.

“La portata delle minacce che riguardano la biosfera e a tutte le sue forme di vita – inclusa l’umanità – è così grande che è difficile da cogliere anche per gli esperti più informati” si legge nel rapporto Underestimating the Challenges of Avoiding a Ghastly Future, pubblicato su “Frontiers in Conservation Science”. La ricerca fa riferimento a 150 studi che affrontano le principali sfide ambientali.

Gli scienziati, provenienti da vari Paesi del mondo  tra cui Stati Uniti e Australia, avvertono che se non si agirà subito le migrazioni di massa, le pandemie e i conflitti per lo sfruttamento delle risorse saranno inevitabili.

La perdita della biodiversità

Un punto su cui batte il team di scienziati è quello relativo alla perdita della biodiversità.

“Dall’inizio dell’agricoltura, circa 11.000 anni fa, la biomassa della vegetazione terrestre è stata dimezzata, con una corrispondente perdita pari al 20% della sua biodiversità originaria. Le dimensioni della popolazione delle specie di vertebrati che sono state monitorate nel corso degli anni sono diminuite in media del 68% nel corso degli ultimi cinque decenni ” puntualizzano.

“Complessivamente, forse un 1 milione di specie sono minacciate di estinzione nel prossimo futuro su una stima di 7-10 milioni di specie eucariotiche sul Pianeta e il 40% delle piante è considerata in pericolo.” proseguono, sottolineando il fatto che anche gli insetti stanno scomparendo rapidamente in diverse regioni della Terra.

Verso la sesta estinzione di massa

I cambiamenti climatici, l’inquinamento e la conseguente perdita della biodiversità ci stanno conducendo verso la sesta estinzione di massa che, secondo gli autori del rapporto, potrebbe verificarsi in un futuro non molto lontano:

“Un’estinzione di massa è definita come una perdita di circa il 75% di tutte le specie del pianeta in un intervallo geologicamente breve, generalmente sotto i 3 milioni di anni. Almeno cinque grandi eventi di estinzione si sono verificati dal Cambriano, il più recente dei quali circa 66 milioni di anni fa, alla fine del periodo Cretaceo. Il tasso di estinzione di base da allora è stato di 0,1 milioni di estinzioni di specie all’anno, mentre le stime del tasso di estinzione odierno sono significativamente maggiori. Le estinzioni riguardanti i vertebrati, registrate dal XVI secolo hanno un tasso di estinzione di 1,3 specie all’anno. Secondo le stime dell’IUCN, circa il 20% di tutte le specie sarà a rischio estinzione nei prossimi decenni. Che siamo già sulla strada di una sesta estinzione di massa è ormai scientificamente innegabile.

estinzione massa episodio carnico

©Shutterstock/Namomooyim

I piccoli gesti quotidiani (da soli) non bastano più

Il documento realizzato dal team di scienziati non nasce con l’obiettivo di suscitare angoscia e panico tra gli abitanti della Terra, proponendo una visione catastrofista della situazione. “Il nostro non è un appello alla resa: vogliamo dare ai leader una ‘doccia fredda’ realistica dello stato del Pianeta per scongiurare un futuro orribile” chiariscono gli autori.

I piccoli gesti quotidiani sono importanti per salvare il Pianeta, ma questi da soli non bastano più. Servono cambiamenti sistematici, ben pianificati e soprattutto veloci. Secondo gli autori del report, occorre agire a livello politico, rivedendo il capitalismo globale, abbandonando l’uso dei combustibili fossili e investendo nell’istruzione e nel superamento delle disuguaglianze sociali.

L’articolo riprende il contenuto del rapporto “Underestimating the Challenges of Avoiding a Ghastly Future”

Fonte: Frontiers in Conservation Science

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