Roma, l’Anello Ferroviario interdetto a moto e motorini Euro 1

Da oggi l'Anello Ferroviario di Roma, la cosiddetta "fascia verde", sarà interdetto dal lunedì al venerdì per almeno 90 mila tra moto e motorini (oltre ad auto e furgoni) immatricolati tra il 1999 e il 2004

Smog e misure anti-inquinamento: da oggi l’Anello Ferroviario di Roma, la cosiddetta “fascia verde”, sarà interdetto dal lunedì al venerdì per almeno 90 mila tra moto e motorini (oltre ad auto e furgoni) immatricolati tra il 1999 e il 2004.

Si tratta di un’ordinanza sindacale che ha disposto il divieto di accesso e di circolazione all’interno dell’Anello Ferroviario, dal 1° aprile 2014 al 31 marzo 2015, dal lunedì al venerdì (tranne il sabato, la domenica e i giorni festivi infrasettimanali), ai veicoli a benzina Euro 1, agli autoveicoli a gasolio Euro 2 e a tutti i ciclomotori e motoveicoli Euro 1 a due, tre e quattro ruote con un motore a 2 e 4 tempi.

Nel provvedimento, che riprende i contenuti dell’ordinanza sindacale n. 243 del 31 ottobre 2013, non è più prevista la deroga che finora era in vigore, per i ciclomotori e motoveicoli a due ruote Euro 1, dotati di motore a 4 tempi il cui conducente risulti residente nella ZTL Anello Ferroviario“.

La nuova misura anti-smog presa dal Campidoglio riguarderà, secondo l’Ancma (Associazione nazionale ciclo motociclo e accessori), almeno 90 mila cittadini “che, in un periodo storico di forte crisi economica, sarebbero costretti a far fronte a problemi di mobilità prioritari e sarebbero impossibilitati a svolgere le proprie mansioni“. L’Ufficio statistica dell’Aci rileva ben 98 mila e 358 motocicli Euro 1 immatricolati in provincia di Roma, dei quali oltre 68 mila nella sola Capitale. A questi vanno aggiunti i 98.617 motocicli Euro 0 già esclusi dalla circolazione nella Capitale.

Gran parte della città eterna, dunque, diventa off limits. Ma basta questo per ridurre l’inquinamento causato dalle polveri sottili che ogni anno a Roma provoca la morte di centinaia di persone? Beh, consideriamo solo alcuni dati: dal provvedimento sono esclusi, nell’ordine, i veicoli con contrassegno disabili (e sappiamo quanti hanno il famoso tesserino arancione farlocco..), le auto a Gpl o a metano, i veicoli adibiti a servizio di polizia e sicurezza, emergenza anche sociale, compreso – mi pare ovvio – il soccorso stradale e al pronto intervento per acqua, luce, gas, telefono e impianti per la regolazione del traffico e al trasporto salme; ai veicoli per il trasporto collettivo pubblico. Poi sono derogati anche i veicoli per il trasporto, lo smaltimento dei rifiuti e quelli destinati alla tutela igienico ambientale, alla gestione emergenziale del verde, alla Protezione civile e interventi di urgente ripristino del decoro urbano; in più, quelli per il trasporto di partecipanti a cortei funebri, i veicoli targati CD, SCV e CV, quelli dei medici in servizio di emergenza e con contrassegno dell’Ordine dei medici (mentre le auto storiche possono entrare nell’Anello Ferroviario solo il sabato e nei festivi).

Insomma, un mare magnum di deroghe e deroghette che, ad avere solo un po’ di attenzione certosina nelle fasi di controllo, non esattamente tutti meriterebbero…

Germana Carillo

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