Danni da amianto: operai esposti alla fibra killer nella fabbrica Solvay di Rosignano, la conferma nella storica sentenza

Gli operai che lavoravano nella sede di Rosignano della Solvay stavano veramente a contatto con l'amianto. A confermarlo adesso è la Cassazione con una sentenza relativa al risarcimento danni nei confronti di un dipendente che si è ammalato gravemente a seguito dell'esposizione prolungata alla fibra killer

Dalla Corte di Cassazione arriva una sentenza storica sulla controversa vicenda che riguarda la multinazionale belga Solvay, nota per la produzione del suo bicarbonato di sodio. La Solvay Chimica Italia S.p.a. dovrà risarcire a un operai i danni provocati dall’esposizione all’amianto perché – al contrario di quanto sostenuto dalla società – la fibra killer era davvero presente nel suo stabilimento di Rosignano, in provincia di Livorno.

La Cassazione ha infatti respinto il ricorso presentato dall’azienda, che contestava due sentenze a favore di un dipendente che si era ammalato sul lavoro, confermando così ciò che aveva già stabilito la Corte di Appello di Firenze. Si tratta della prima passata in giudicato contro la multinazionale, tristemente conosciuta in Italia per l’inquinamento delle acque delle spiagge di Rosignano Marittimo, che appaiono spavantosamente bianche per via degli scarichi effettuati dalla fabbrica di bicarbonato di sodio.

Questa sentenza è storica perché la Solvay, non solo ha sempre negato l’uso dell’amianto e che ci possano essere stati dei danni per la salute per i suoi dipendenti, ma ha continuato a negare i diritti di quelli esposti che hanno contratto patologie absesto correlate – commenta l’avvocato Ezio Bonanni, presidente Osservatorio Nazionale Amianto – Finalmente, queste tesi sono state definitivamente smentite, ed anche la multinazionale Solvay che spesso ha goduto di sovvenzioni pubbliche, vede ora la sua condanna in Cassazione.

La vicenda dell’operaio che si è ammalato per esposizione all’amianto

La Solvay Chimica Italia S.p.a. non potrà sottrarsi dall’offrire un risarcimento pari a circa 3mila euro nei confronti di un operaio che si è trovato a dover fare i conti con gravi problemi di salute a causa dell’esposizione della fibra killer. Inoltre, l’azienda dovrà pagare anche tutte le spese legali.

L’uomo, oggi 71enne, si è ammalato di patologia asbesto correlata (ovvero causata dal contatto con l’amianto) nel 2007. E non era un caso il fatto che avesse lavorato per ben 32 anni nello stabilimento Solvay di Rosignano: prima come nell’officina meccanica e successivamente in quella calderai. A causa del suo lavoro l’operaio ha contratto placche pleuriche e ispessimenti da amianto.

Nel procedimento di primo grado è stato dimostrato che l’operaio è stato esposto ad amianto, prima nell’officina meccanica “calderai”, quale montatore e tubista (dal 1974 al 1983), e successivamente nel reparto sodiera (dal 1983 al 2005, anno di pensionamento) – spiega l’ Osservatorio Nazionale Amianto. – Entrambi gli ambienti lavorativi erano privi di separazione degli ambienti, e quindi vi fu una esposizione diretta, indiretta e per contaminazione dell’ambiente lavorativo, e soprattutto, per i calderai/tubisti, i livelli espositivi erano elevati anche quando questi operai si recavano in altri reparti.

Nonostante i gravi pericoli per la salute, in azienda tutte le attività lavorative – anche di scoibentazione delle vecchie tubature con amianto – venivano svolte con grande leggerezza dagli operai senza le mascherine FFP3 o altre forme di protezione. Tutto questo anche in tempi vicini al pensionamento. E tanti ne hanno pagato le pesantissime conseguenze con la loro stessa vita.

Il fatto che Solvay abbia utilizzato amianto è un dato oggettivo e non contestabile, anche in ragione di decine e decine di operai che sono deceduti tra coloro che hanno lavorato nello Stabilimento – conclude Bonanni, che ha anche assistito legalmente l’operaio, che aggiunge – Straziante la storia di Romano Posarelli, per il quale vi fu identica condanna per il decesso in seguito al cancro del polmone. La nostra sede di Rosignano Solvay ha assistito ed assiste da circa 15 anni molte delle vittime ed i loro familiari.

Purtroppo, come sappiamo, non solo a Rosignano l’amianto ha causato gravi patologie fra le persone che vi sono state esposte. Nelle aziende in cui è stato usato sono stati registrati casi di mesoteliomi e tumori al polmoni, nonostante la pericolosità di questa fibra sia ormai conosciuta da decenni.

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Fonte: Osservatorio Amianto 

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