Queste giovani studentesse hanno inventato una plastica biodegradabile a base di alghe e farina

3 studentesse della Catalogna hanno creato due formulazioni di bioplastica utile a fare oggetti di vario tipo. Una a base di alghe, l'altra dalla farina

Tre studentesse di un istituto della Catalogna hanno creato una plastica biodegradabile multi uso che ha ottenuto diversi premi a livello internazionale.

Victòria Dugo , Alèxia Còrdoba e Cristina Bros, sono giovani e brillanti studentesse della scuola Mare de Déu de la Salut di Sabadel. Appassionate di scienza e piene di entusiasmo sono riuscite a creare qualcosa che potrebbe rivelarsi davvero molto utile.

Si tratta di due formulazioni che le ragazze, ovviamente, custodiscono gelosamente, una a base di alghe e l’altra a base di farina.

“Sono prodotti disponibili a tutti, economici e che possiamo trovare in qualsiasi supermercato senza problemi” ha commentato Cristina a La Vanguardia.

Con le materie simil-plastiche da loro ideate si possono modellare oggetti di vario tipo come bicchieri e bottiglie ma anche sacchetti e borse. Le ragazze non escludono anche che possano servire alla fabbricazione di giocattoli e altri oggetti che attualmente sono realizzati in plastica dura.

Il vantaggio ambientale delle bioplastiche che hanno creato è che sono biodegradabili e si decompongono completamente senza lasciare residui.

bioplastica-catalogna

Foto © Yolanda Rico/ La Vanguardia

Si tratta di materiali sostenibili che stanno continuando a perfezionare da quando per la prima volta hanno presentato il loro progetto lo scorso anno.

La loro idea, che ha già vinto due concorsi internazionali (Exporecerca Barcelona e il concorso scientifico e tecnologico MCTEA), a giugno arriverà anche a New York. In quell’occasione le ragazze presenteranno una borsa.

Finora, nessuna azienda è stata interessata al loro progetto, sebbene l’obiettivo principale di queste giovani donne, come esse stesse dichiarano, sia quello di “contribuire a risolvere l’emergenza climatica“.

La loro proposta non nasce dal desiderio di dedicarsi alla ricerca scientifica in futuro (le ragazze vogliono tutte e tre studiare medicina) ma è nata dalla preoccupazione verso la drammatica situazione ambientale che stiamo vivendo.

Speriamo quindi che qualcuno finalmente le noti!

Fonte: La Vanguardia

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