RAEE: le discariche rifiuti elettronici valgono più delle miniere d’oro

Secondo gli esperti dell'e-Waste Accademy, il materiale recuperato dai Raee vale più di quello estratto dalle miniere d'oro

I rifiuti elettronici valgono più dell’oro. Secondo gli esperti dell’e-Waste Accademy, riuniti in Ghana per il primo incontro mondiale per la promozione della corretta gestione e dello smaltimento dei rifiuti elettronici, il materiale recuperato dai Raee vale più di quello estratto dalle miniere d’oro.

Organizzato dal Solving the E-waste Problem (StEP) delle Nazioni Unite e dal Global e-Sustainability Initiative (GeSI), l’evento ha fatto il punto sui RAEE, rivelando che essi potrebbero una vera e propria miniera di ricchezza. Per via del riciclo, ancora ridotto, essi potrebbero fornire un materiale 50 volte più prezioso di quello estratto dalle miniere auree.

Basti pensare che per la produzione mondiale di dispositivi elettronici, dai pc agli smartphone vengono utilizzate ogni anno 320 tonnellate d’oro e 7.500 tonnellate di argento. Ma meno del 15% viene recuperato nei paesi sviluppati e in quelli in via di sviluppo. Questi depositi urbani di rifiuti elettronoci sono dunque da 40 a 50 volte più ricchi delle stesse miniere, come hanno confermato gli esperti del GeSI e dello StEP e-Waste Academy dall’Africa.

Cifre da capogiro. Estraendo e recuperando dai Raee tali materiali preziosi, si guadagnerebbero 21 miliardi di dollari. Una fortuna che dovrebbe dar via una caccia al tesoro. I cercatori d’oro dovrebbero abbandonare i fiumi e spostarsi nelle discariche. La produzione di questi prodotti high-tech richiede più di 16 miliardi di dollari d’oro e 5 miliardi di dollari d’argento per un totale di 21 miliardi di dollari, pari al PIL di El Salvador, attualmente gettati via nell’e-waste. La maggior parte di questi metalli preziosi andrà perduto.

Per quanto riguarda l’oro, da solo costituisce il 5,3% dei prodotti elettrici ed elettronici consumatie gettati passando dalle 197 tonnellate del 2001 e al 7,7% dello scorso anno con 320 tonnellate, pari al 2,5% delle riserve auree degli Stati Uniti.

In quella stessa decade, anche se la fornitura annuale di oro a livello mondiale è cresciuta del 15%, passando dalle 3.900 tonnellate del 2001 alle 4.500 tonnellate nel 2011, il prezzo per oncia è salito da 300 $ a più di 1.500. Con una spesa che va a ripercuotersi anche sul costo dei gadget.

Grazie al volume e al valore dei metalli preziosi che i rifiuti contengono, i paesi in via di sviluppo che hanno attivato corrette campagne di riciclaggio, hanno raccolto fino all’80-90% dei loro Raee. Tuttavia, circa il 50% dell’oro dell’e-waste si perde nel corso dei processi di smantellamento del greggio. Nei paesi in via di sviluppo, solo il 25% di ciò che resta viene recuperato mediante processi di riciclaggio rispetto al 95% dei moderni impianto di riciclaggio.

Come fare per recuperare l’85% dell’oro che viene perso? Gli sforzi del GeSI e la StEP e-Waste Academy constistono nel contribuire a creare reti tra i responsabili delle politiche e tra le altre parti interessate per condividere informazioni e idee per promuovere vere e proprie soluzioni per trasformare l’e-waste in una risorsa a favore della green economy, come ha sottolineato Luis Neves, Presidente di GeSI: “Modelli di consumo più sostenibili e il riciclaggio dei materiali sono essenziali se i consumatori continuano a usare i dispositivi high-tech che supportano la comunicazione, i trasporti intelligenti, gli edifici intelligenti e molto altro”.

Piuttosto che guardare all’e-waste come un peso, abbiamo bisogno di vederlo come un’opportunità,” ha detto Alexis Vandendaelen nel corso dell’incontro.

Perché i rifiuti possono trasformarsi in oro. Letteralmente.

Francesca Mancuso

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Facebook