La Regina dei Rifiuti è stata arrestata per il più grande crimine ambientale mai commesso in Svezia

La Regina dei rifiuti Bella Nillson e i suoi dipendenti sono stati arrestati per il più grande crimine ambientale mai commesso in Svezia.

La società NMT Think Pink di Bella Nilsson è stata accusata di aver scaricato illegalmente decine di migliaia di tonnellate di rifiuti.

Undici persone sono state incriminate da un tribunale svedese in quello che viene definito come il peggior crimine ambientale del Paese da mezzo secolo a questa parte.

La NMT Think Pink – una società di gestione dei rifiuti in passato famosa per i suoi sacchetti rosa – è accusata di aver seppellito e scaricato illegalmente decine di migliaia di tonnellate di rifiuti in 21 siti in 15 comuni svedesi tra cui Gullspång, Skövde, Laxå, Västerås, Flen e Uppsala.

Durante le indagini sono stati trovati livelli nocivi di arsenico, diossine, piombo, zinco, rame e prodotti petroliferi. Tre anni fa, alcune zone di Stoccolma sono state avvolte dal fumo causato da un incendio in un cumulo di rifiuti abbandonato gestito dall’azienda.

Al centro del caso c’è l’imprenditrice di successo Bella Nilsson – che in passato si era autoproclamata “regina dei rifiuti” e che da allora ha cambiato nome in Fariba Vancor.

Lei e l’ex marito Thomas Nilsson sono accusati di aver gestito una quantità di rifiuti significativamente superiore a quella consentita e di gestione illegale, causando presumibilmente diversi incendi ed esponendo i residenti vicini a rifiuti tossici. Tutti gli accusati negano di aver commesso illeciti.

Il processo

Nel corso di un’udienza tenutasi giovedì presso il tribunale distrettuale di Värmland a Karlstad, cinque persone – tra cui Vancor e Nilsson – sono state accusate di gravi reati ambientali, una di complicità in gravi reati ambientali e cinque di reati ambientali.

I documenti del tribunale mostrano che i cinque accusati di gravi reati ambientali sono stati accusati di aver gestito i rifiuti “in modo tale da causare o poter causare un inquinamento che era o era stato dannoso per la salute umana, gli animali o le piante”.

Sono accusati di aver stoccato i rifiuti “in varie proprietà in Svezia non selezionati, frantumati, macinati e/o senza adeguate misure di protezione”, di averli trasportati da una proprietà all’altra e di averli seppelliti o usati come materiale di riempimento, avvolti in balle e di aver rinunciato al controllo sui rifiuti.

L’indagine preliminare, lunga 45.000 pagine è il più grande crimine ambientale in Svezia in termini di portata e organizzazione, solo in un sito sono state stoccate 48.000 tonnellate di rifiuti.

Secondo una stima del quotidiano Göteborgs-Posten, almeno 200.000 tonnellate di rifiuti sarebbero state scaricate dall’azienda, anche se la quantità reale potrebbe essere molto più alta.

Think Pink è accusata di aver commesso il peggior crimine ambientale della Svezia da quando, negli anni ’70, la società BT Kemi seppellì barili di veleno nel sud della Svezia.

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Fonte: Göteborgs-Posten

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