Vota il “Re del Greenwashing 2023”! Quali sono le pubblicità (e i brand) più ingannevoli tra questi 10 finalisti

Una carrellata di pubblicità ecologiste in cui si nasconde in realtà il Greenwashing

Vert insieme al collettivo Pour un réveil écologique si sono uniti per incoronare il Re del greenwashing. Anche quest’anno i marchi hanno superato se stessi con una buona dose di ecologismo e ambientalismo di facciata.

Ma questa volta tocca a te scegliere chi salirà sul “trono verde” votando il Re del Greenwashing 2023! Puoi farlo qui e i risultati verranno annunciati il 22 marzo. Ed ora scopriamo i candidati per questo “ambito” titolo.

 

Skoda e le orme della grandezza (2021)

Un’auto, un albero”: dal 2007, Skoda pianta un albero per ogni veicolo consegnato. In 14 anni, la casa automobilistica ha riforestato 227 ettari e ha contribuito alla “promozione della biodiversità”.

Tuttavia un albero “sequestra” da 10 a 50 kg di CO2 all’anno, mentre la sola produzione di un’auto con motore a combustione produce 6 tonnellate di CO2 (6.000 kg), più una tonnellata ogni 10.000 km. Notate qualcosa di poco coerente?

@Vert

Adidas a corto di argomenti (2022)

La plastica è un problema, l’innovazione è la nostra soluzione”: per allertare le persone sul disastro della plastica negli oceani, Adidas ha organizzato una partita su un campo da tennis galleggiante fatto di plastica riciclata… sulla Grande Barriera Corallina.

È stata l’occasione per vendere la nuova collezione di abbigliamento e scarpe in plastica riciclata per gli Australian Open del 2022. “Stiamo prendendo la plastica dalle comunità costiere prima che finisca negli oceani e la stiamo trasformando in filato” ha commentato Adidas.

Insomma la soluzione alla produzione di rifiuti di Adidas è quella di “pescarli” dal mare, invece che ridurre tale produzione. Anche qui c’è qualcosa che non quadra.

@Vert

Lufthansa va a gonfie vele (2022)

Connettere il mondo, proteggere il suo futuro”: la compagnia aerea tedesca Lufthansa ci sta dando dentro. Tuttavia omette qualche “piccolo dettaglio”, come ad esempio precisare che il settore dell’aviazione contribuisce a quasi il 6% del riscaldamento globale, soprattutto grazie alle persone più ricche.

Metà del traffico mondiale è rappresentato infatti dall’1% della popolazione mondiale e l’80% degli esseri umani non ha mai volato. Non è dunque un caso che in Belgio e nel Regno Unito le autorità di regolamentazione della pubblicità hanno ordinato la rimozione di questo poster, che suggerisce falsamente che Lufthansa sta facendo un favore al pianeta.

@Vert

Volotea (2022)

Mi piacerebbe connettermi con la natura”! Per Natale, Volotea ha promesso voli “diretti” verso destinazioni raggiungibili in treno. Secondo la compagnia con le sue nuove rotte dirette tra città europee di piccole e medie dimensioni, avrebbe ridotto l’impronta di carbonio dei suoi clienti “in modo significativo” evitando le coincidenze.

In realtà, è possibile raggiungere Nantes in aereo da Lione con 118 kg di gas serra a persona. In treno, lo stesso viaggio dura 4 ore e 25 minuti per 2 piccoli kg di CO2, ovvero 59 volte meno. Non una grande riduzione.

@Vert

Shell a secco (2022)

Lubrificanti sostenibili”: la compagnia petrolifera Shell promette che le sue bottiglie di olio motore Helix Ultra sono “carbon neutral”, perché le loro emissioni sono state compensate “attraverso crediti di carbonio”.

Purtroppo, una recente inchiesta ha rivelato che oltre il 90% dei crediti di carbonio assegnati dal leader mondiale Verra con i suoi programmi di protezione della foresta pluviale sono “in gran parte inutili” e potrebbero addirittura contribuire al riscaldamento globale.

Sfortunatamente, questo è il fornitore di crediti della Shell. Non tutto sta andando secondo i piani?

@Vert

La Fifa ci regala la Coppa (2022)

32 squadre, un milione di tifosi in volo, otto stadi con aria condizionata e un nuovo aeroporto. La Fifa ha promesso che l’edizione del 2022 in Qatar sarebbe stata “la prima Coppa del Mondo a emissioni zero”. Ha calcolato che l’evento avrebbe generato 3,6 milioni di tonnellate di CO2.

Carbon Market Watch, che ha rifatto i calcoli, ha rivisto decisamente al rialzo queste stime, attestandole ad una cifra di 5 milioni di tonnellate. Cioè, in quindici giorni, quanto il Burkina Faso emette in un anno.

Peggio ancora, degli 1,8 milioni di crediti di carbonio che la Fifa aveva promesso di acquistare per compensare parte delle sue emissioni, finora sono stati avviati solo sei progetti di energia rinnovabile, per meno di 200.000 crediti.

@Vert

Audi va oltre il limite (2022)

Il futuro ci guida”, giura il produttore Audi, che in questa pubblicità ci dice che il suo veicolo ibrido emette zero grammi di CO2 per chilometro. Avete detto zero?

Il reclamo presentato dal collettivo Pour un réveil écologique al jury di deontologia pubblicitaria è stato riconosciuto “fondato”, perché se un ibrido funziona in parte a elettricità, consuma anche carburante e non può in alcun modo essere definito “a emissioni zero”.

Il produttore ha riconosciuto un “errore puramente materiale”. In altre parole si è giustificato riconoscendo un misero errore di battitura.

@Vert

Nulla di fatto (2021)

Erba a volontà”. La bistecca di Charal è un po’ d’erba, ma soprattutto un sacco di gas serra: gli allevamenti sono responsabili del 15% delle emissioni mondiali e stanno peggiorando la crisi climatica.

A causa dei peti, dei rutti e della deforestazione per farvi posto, la carne bovina è di gran lunga l’alimento che emette più gas serra: quasi 60 kg di CO2 equivalente per un chilo di carne. Mangiare meno carne è veramente uno dei gesti individuali più efficaci per il clima.

@Vert

I buoni consigli di TotalEnergies (2023)

Sui social network, TotalEnergies ha recentemente cercato di nascondersi dietro il suo lavoro del Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici per giustificare i suoi investimenti in nuovi giacimenti di idrocarburi.

Costernati da questo fumoso tentativo di recupero, una dozzina di scienziati del Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico, tra cui la climatologa Valérie Masson-Delmotte, ha denunciato questa strumentalizzazione dei loro rapporti in un articolo di opinione.

Secondo i ricercatori, i piani di transizione energetica di TotalEnergies prevedono una maggiore produzione di gas naturale liquefatto, mentre il rapporto del Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico conclude che “limitare il riscaldamento globale […] richiederà una significativa riduzione degli investimenti in carbone, petrolio e gas”.

@Vert

Il Burger King del greenwashing (2023)

Abbiamo capito come rendere le nostre bevande ancora più buone”, si vanta Burger King in una massiccia campagna pubblicitaria che sta spuntando ovunque. Purtroppo, la catena di fast-food non ha “capito”: sta applicando la legge francese anti-spreco per un’economia circolare.

Questa obbliga, dal 1° gennaio 2023, i ristoranti con più di 20 posti a sedere a offrire piatti riutilizzabili. Tuttavia, secondo le raccomandazioni dell’Autorité de Régulation Professionnelle de la Publicité (ARPP), “un inserzionista non può trarre vantaggio da determinate azioni su base esclusiva quando queste sarebbero imposte a tutti dalla normativa vigente”.

@Vert

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