Doomsday Clock: secondo l’Orologio dell’Apocalisse mancano solo cento secondi alla catastrofe

Conflitti e crisi climatica stanno mettendo in serio pericolo l'esistenza dell'umanità e potrebbero determinarne l'estinzione

Il nostro Pianeta si avvicina sempre più alla fine: secondo l’Orologio dell’Apocalisse l’umanità è a soli 100 secondi dalla catastrofe.

Il Doomsday Clock è un orologio metaforico ideato nel 1947 durante la Guerra Fredda, allo scopo di scandire il tempo che rimane all’umanità prima della mezzanotte, che rappresenta la fine del mondo.

Da allora, ogni anno il Bulletin of the Atomic Scientists dell’università di Chicago aggiorna l’orologio e, nell’ultimo decennio, le lancette sono sempre più vicine alla simbolica mezzanotte.

A determinare la corsa inarrestabile verso la fine del mondo, che oggi ci vede a poco più di un minuto dall’apocalisse, sono soprattutto gli effetti devastanti della crisi climatica.

A questi si sommano altri fattori che mettono a rischio la nostra sopravvivenza, tra cui conflitti politici irrisolti e programmi nucleari, ma anche lo sviluppo dell’intelligenza artificiale e delle biotecnologie e la diffusione di epidemie.

Nel 1953, a causa della corsa agli armamenti da parte dell’ex Unione Sovietica e degli Stati Uniti, le lancette dell’orologio si sono avvicinate a 120 secondi dalla fine del mondo, un tempo simile a quello calcolato per il 2020.

Negli anni successivi ci siamo allontanati dall’apocalisse e meno di 30 anni fa, nel ‘91, l’orologio era a 17 minuti dalla mezzanotte. Allora i pericoli legati ai cambiamenti climatici erano già noti, ma gli scienziati non li consideravano ancora un’emergenza, poiché c’era ancora tempo per agire. Inoltre, in quel periodo George Bush Sr. e Mikhail Gorbachev firmarono il Trattato di riduzione delle armi strategiche, allontanandoci dal pericolo di un’imminente catastrofe.

Dal 2011 in poi, invece, l’orologio si è avvicinato sempre più alla mezzanotte arrivando oggi a 100 secondi dalla fine.

“Il mondo è entrato in un periodo in cui il pericolo è alto e il margine di errore è basso”, ha commentato Rachel Bronson, presidente del Bulletin of Atomic Scientists.

Già l’anno scorso Bronson aveva avvertito l’umanità del pericolo in atto, ricordando che dal 2007 i cambiamenti climatici sono stati inclusi tra i rischi peggiori per l’umanità.

Da allora, nessuna misura efficace è stata presa per contenere la crisi climatica, agendo in modo concreto per limitare il riscaldamento globale, lo scioglimento dei ghiacciai e il costante innalzamento del livello del mare.

Nulla è stato fatto nemmeno per evitare conflitti e guerre che minacciano l’umanità e la sicurezza internazionale:

“La cooperazione tra Stati Uniti e Russia nel controllo degli armamenti e nel disarmo è quasi inesistente”, sottolinea il rapporto.

L’umanità continua dunque ad affrontare minacce simultanee che la mettono sempre più in pericolo.
Oggi il rischio dell’autodistruzione è il più alto mai registrato dal simbolico orologio e siamo davvero molto vicini alla fine del mondo: mai come ora i leader politici e i cittadini dovrebbero fare tutto il possibile per garantire un futuro all’umanità.

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