Così il Costa Rica sta salvando la foresta tropicale con corridoi verdi e l’aiuto dei volontari italiani

Così il Costa Rica è riuscito ad invertire la tendenza e ad evitare il disboscamento e perdita di biodiversità con l'istituzione di una Riserva Naturale gestita anche da volontari italiani e che in 20 anni è riuscita a far rinascere ecosistemi destinati all'estinzione

La Foresta Tropicale dell’America Centrale  (una tra le più ricche di biodiversità, essendo un ponte tra le due Americhe e due oceani) ha subito una quasi completa distruzione a causa di uno sfruttamento economico sconsiderato. La Costa Rica è l’unico paese che da diversi anni si sta muovendo in controtendenza. Nel 1949 ha abolito l’esercito destinando le risorse all’istruzione, la sanità e la conservazione dell’ambiente. Ha istituito un sistema d’aree protette modello che copre quasi il 30% di tutto il paese, e sta puntando a rigenerare le foreste ed a sviluppare attività economiche sostenibili con l’ambiente, puntando solo all’uso delle energie rinnovabili.

Proteggere la foresta

Il professor Dario Sonetti, Biologo, docente presso la Facoltà di Bioscienze e Biotecnologie dell’Ateneo di Modena  e Reggio Emilia,  lavora volontariamente per Foreste per Sempre ODV  la cui area di azione è principalmente  la penisola di Nicoya, sul versante dell’Oceano Pacifico in una regione montagnosa ormai abbandonata dagli allevatori ed agricoltori, ove permangono lembi di foresta vergine tra aree degradate.

Il progetto prevede l’adozione dei terreni dove rigenerare la foresta formando un corridoio biologico che collegherà riserve già esistenti tra cui la Riserva Doña Karen Mogensen dove sono state creati un centro di educazione ambientale, una stazione bio-climatica e dove si svolgono attività di sviluppo compatibile. Ciò sta permettendo  di salvare specie in pericolo d’estinzione quali: puma, scimmie cappuccine ed urlatrici, iguane, aquile bianche ecc. Altro intervento è stato effettuato nel Parco Nazionale del Tenorio per la salvaguardia del Tapiro.

Dal disboscamento selvaggio alla protezione delle foreste

Durante il boom del bestiame degli anni ’60 e ’70, gli agricoltori costaricensi hanno disboscato migliaia di acri nella penisola di Nicoya e oltre per soddisfare la domanda internazionale di carne bovina. La deforestazione degli altopiani e l’incendio della vegetazione rimanente hanno causato ripetutamente l’erosione e la perdita della fertilità del suolo, oltre ad avere decimato le popolazioni di fauna selvatica, comprese molte specie rare ed endemiche.

Man mano che l’industria del bestiame diventava meno redditizia, molte famiglie emigrarono in città, dopo un periodo di abbandono delle proprietà. Subito dopo, le foreste secondarie hanno ripreso a crescere nel sud della penisola di Nicoya, raggiungendo i 12.000 ettari.

Riconoscendo il problema e una potenziale soluzione, un gruppo di costaricensi devoti ha creato un’organizzazione no profit nel 1991 chiamata ASEPALECO. Prende il nome da tre importanti città costiere (e distretti politici), l ‘”Associazione ecologica di Paquera, Lepanto e Cobano” aiuterebbe a proteggere i bacini idrografici e la fauna selvatica acquistando proprietà contigue negli altopiani e proteggendole come riserva naturale.

Il tempismo era perfetto. All’inizio degli anni ’90 il mercato internazionale della carne bovina è precipitato, portando gli agricoltori locali ad abbandonare le loro proprietà di bestiame degli altipiani. Negli anni successivi, ASEPALECO ha raccolto molte di queste proprietà a prezzi bassi e ha incoraggiato i proprietari terrieri attenti alla conservazione a fare lo stesso. Oggi la riserva si estende su 960 ettari di terreno protetto nella penisola di Nicoya e altri 12.000 ettari di foresta secondaria circondano la riserva. In questa foresta tropicale convivono molte specie rare e in via di estinzione.

La riserva è un santuario vitale non solo per le specie che vi abitano, ma protegge anche le sorgenti e le fonti d’acqua essenziali per l’intera regione di Nicoya. Cinque comunità locali ricevono la loro acqua da questa riserva e qui iniziano i fiumi principali. La protezione di questa terra è vitale per la conservazione dell’ecosistema e perché non sia riutilizzato per l’allevamento del bestiame, la caccia e il disboscamento, che sono minacce pertinenti per la regione.

Un aiuto dai volontari italiani

La collaborazione di GEV Modena – Foreste per Sempre ODV con l’associazione locale Asepaleco per la costituzione della Riserva dedicata all’ambientalista danese Karen Mogensen è iniziata nel 1996 con l’acquisizione dei primi 364 ettari.

Oggi, grazie a successive acquisizioni a cui Foreste per Sempre ODV ha cospicuamente partecipato con fondi raccolti in Italia, la Riserva si estende su una superficie di quasi 1.000 ettari di foresta protetta. I terreni acquisiti per la Riserva nei diversi momenti e rigenerati a foresta furono precedentemente utilizzati per l’allevamento brado di bestiame e per un’agricoltura di sussistenza (mais, fagioli, canna da zucchero, tuberacee).

Nelle aree acquisite la vegetazione nel tempo è ricresciuta rigogliosa grazie all’aiuto disseminatore di uccelli, pipistrelli, vento e altri animali. I semi della foresta circostante si sono diffusi sul terreno deforestato e la rigenerazione naturale ha preso rapidamente piede. Abbiamo accelerato il processo piantando migliaia di alberelli di specie autoctone pregiate cresciute nei nostri vivai da semi raccolti nella foresta stessa. Molte di queste specie arboree altrove sono già rare e alcune in via di estinzione, venendo così la Riserva a costituire un’importante banco genetico.

Karen Mogensen e suo marito Nicolas Wessberg furono i principali fondatori del sistema di parchi nazionali in Costa Rica. La coppia arrivò a Montezuma nel 1955 e proveniva rispettivamente dalla Danimarca e dalla Svezia. Nicolas è stato assassinato mentre guidava la conservazione dell’ormai istituito Parco Nazionale del Corcovado nella penisola di Osa, in Costa Rica. Karen ha poi chiamato una riserva più piccola in onore di suo marito, la “Riserva Nicolas Wessberg”. Per onorare Karen, la riserva ha preso il suo nome in riconoscimento dei suoi sforzi di conservazione. Karen Mogensen” morì nel 1996, subito dopo l’istituzione della riserva.

Aiutiamo la riserva a crescere

Dopo il successo ottenuto con la campagna che ha permesso di acquisire un’area che era a pascolo di 25 ettari che già è in corso di rinaturazione, ora Foreste per Sempre ha l’ambizioso progetto di acquisire una nuova area tra quelle disponibili: ai margini di questa straordinaria riserva ci sono 2000 ettari di foresta attualmente in vendita, che potrebbero essere acquistati da aziende di legname, industria del bestiame o speculatori: se riusciremo ad acquistare il terreno, entrerà a far parte della Riserva e sarà protetto in modo permanente…  per Sempre!

Il modo migliore per garantire per sempre un’area affinché diventi e rimanga foresta è quello di comprare il terreno e annetterlo a una preesiste Riserva Naturale protetta. Nel caso della Riserva Karen Mogensen, questa è stata ora riconosciuta dallo Stato come Area di Conservazione e come tale rimarrà per sempre protetta.  Aiuta con una donazione Foreste per Sempre ODV e l’associazione Asepaleco della Costa Rica ad implementare l’area protetta della Riserva Karen Mogensen nella penisola di Nicoya mediante l’acquisizione di ulteriori ettari di bosco che andranno ad aggiungersi ai quasi mille ettari attuali.

Terreni attuali della riserva e zone da acquisire.

Guarda l’intervista al Professore Dario Sonetti

Leggi anche:

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Facebook