Marea nera nel golfo del Messico: entra in funzione la nave balena, ma intanto la Bp nasconde il petrolio sotto la sabbia

Hanno raggiunto i tre miliardi di dollari le spese sostenute dalla British Petrolium per ripulire le acque oceaniche e arginare i danni provocati dalla marea nera nel golfo del Messico, che sta danneggiando pesantemente interi tratti costieri e che sta minacciando anche le coste di Miami. Sembra però che, proprio per risparmiare sugli interventi di ripulitura, la BP abbia incaricato alcuni tecnici per nascondere il catrame sotto la sabbia, senza bonificare.

Hanno raggiunto i tre miliardi di dollari le spese sostenute dalla British Petrolium per ripulire le acque oceaniche e arginare i danni provocati dalla marea nera nel golfo del Messico, che sta danneggiando pesantemente interi tratti costieri e che sta minacciando anche le coste di Miami. Sembra però che, proprio per risparmiare sugli interventi di ripulitura, la BP abbia incaricato alcuni tecnici per nascondere il catrame sotto la sabbia, senza bonificare.

Un’operazione di facciata dunque, che rischia di rovinare irreversibilmente l’ecosistema di un vasto territorio, documentata dalle riprese di un reporter americano. Il giornalista, che ha pubblicato tutto in un video su internet, ha mostrato immagini che fanno vedere squadre di addetti vestiti con abiti bianchi e stivali intenti a rastrellare la spiaggia di Grand Isle , in un punto in cui il fondo non è sabbioso ma compatto; da qui il sospetto che la BP abbia coperto con altra sabbia le macchie di greggio. E a tal proposito, molti media americani – sia cartacei che tv – sospettavano già da tempo che le spiagge sporcate dal greggio non venissero bonificate, ma solo ricoperte con altra sabbia.

Intanto, per migliorare i risultati delle operazioni di ripulitura – tra l’altro bloccate per cinque giorni a causa del passaggio dell’uragano Alex – è stata lanciata la “nave balena”, di origine taiwanese, un’enorme nave cisterna in grado di aspirare 80 milioni di litri al giorno di acqua, che viene pulita, filtrata e restituita alle acque oceaniche del golfo del Messico. Attualmente “A Whale”, considerata l’aspiratrice più grande al mondo è in fase di test e se dovesse superarlo, fornirebbe un punto di svolta nella ripulitura delle acque del golfo del Messico.

Intanto spopola su Internet un’altro video, satirico prodotto dalla UBC Company che, dopo aver raggiunto quasi 9 milioni di visualizzazioni su Youtube, è stato sottotitolato anche in Italiano e ben metaforizza l’atteggiamento di Bp nel gestire l’emergenza:

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