L’Amazzonia riprende a bruciare, nell’indifferenza generale

L'Amazzonia brasiliana in preda a deforestazione selvaggia e ad incendi, che minacciano anche il parco Parco Indigeno dello Xingu.

L’Amazzonia brasiliana in preda a deforestazione selvaggia e a incendi, che minacciano anche il parco Parco Indigeno dello Xingu.

Il Parco Indigeno dello Xingu, situato nel cuore del Brasile, è custode delle ultime porzioni rimaste dell’antica foresta pluviale appartenente al tristemente noto “arco della deforestazione” dell’Amazzonia. Nel parco, dove vivono decine di comunità indigene, il fenomeno della deforestazione ha visto un aumento vertiginoso nel 2020; infatti, la massa di foresta abbattuta si è quadruplicata rispetto al 2019.

Nella maggior parte dei casi, la deforestazione è stata causata da incendi dolosi, che con molta probabilità sono riconducibili alla pratica dello slash-and burn (“taglia e brucia”) nei vicini terreni agricoli.

Il Parco Indigeno dello Xingu è in pericolo: è accerchiato da ampie porzioni di terra deforestate per fare spazio all’agricoltura, che ha spazzato via gran parte dell’antica foresta in crescita. Gli sconfinamenti e gli incendi sono in preoccupante aumento nelle aree di confine.

Dati e immagini satellitari mostrano i danni provocati dall’agricoltura industriale in quell’area martoriata. Anche nel 2021 i campi agricoli e gli incendi continuano ad espandersi all’interno del parco, nonostante sia in vigore il divieto di incendi durante la stagione secca, in una zona caratterizzata da una siccità senza precedenti nell’ultimo secolo.

Xingu park brasile

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Xingu park brasil 2

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Un storia da non dimenticare

Il parco si trova nello stato brasiliano del Mato Grosso, a cavallo del tratto superiore del fiume Xingu, in una regione assai remota, una delle ultime del Brasile a soccombere alla colonizzazione europea. Nonostante la sua inaccessibilità al mondo esterno, l’Alto Xingu non ha mancato di ospitare numerose comunità indigene, i cui insediamenti erano collegati tra loro da strade e ponti.

Nel 1961, quel territorio fu demarcato e inaugurato come parco nazionale su pressione di attivisti e ricercatori, che intendevano tutelare la terra ancestrale degli indigeni e condurre studi scientifici. In realtà, negli anni ’90 del secolo scorso, l’agricoltura industriale aveva già invaso gran parte della foresta circostante.

La deforestazione continua

Il parco è circondato da nove centri abitati, che in media avrebbero perso quasi il 25% della loro copertura forestale primaria tra il 2002 e il 2020 a causa della conversione agricola, secondo i dati diffusi dall’Università del Maryland (UMD) e visualizzati su Global Forest Watch. Nello stesso periodo, il Parco Indigeno dello Xingu avrebbe perso il 13% della sua copertura forestale primaria; inoltre, dall’analisi di dati NASA emerge che la maggior parte di quella perdita coinciderebbe proprio con lo scoppio di incendi boschivi nel medesimo parco tra l’agosto e il settembre 2016.

Il Monitoring of the Andean Amazon Project (MAAP) ha rilevato che, all’inizio di settembre 2020, 80 incendi hanno danneggiato parte dei territori indigeni e delle aree protette del Brasile.

Sonia Guajajara, alla guida dell’Associazione dei popoli indigeni del Brasile (APIB), nel 2020 aveva dichiarato a tal proposito che:

“Storicamente, i territori indigeni fungono da barriera di protezione contro l’avanzata della deforestazione e degli incendi boschivi e sono vitali per impedire la distruzione totale dell’ambiente.”.

Secondo il MAAP, quasi l’80% dei principali incendi divampati nell’Amazzonia brasiliana fino al settembre 2020 era ricollegabile alla recente opera di deforestazione e non a cause naturali. Gli agricoltori dell’Amazzonia brasiliana, come altrove nelle zone tropicali, spesso bruciano la terra per liberarla rapidamente. Ma gli incendi non rimangono circoscritti al luogo dove vengono appiccati, in particolare quando diventano troppo estesi per essere controllati. Anche piccole scintille possono propagarsi con il vento e generare enormi incendi in altri siti, tra cui nelle limitrofe aree protette.

Simile sorte è toccata al Pantanal, la più grande zona umida tropicale del mondo situata circa 500 chilometri a sud-ovest del parco Xingu, che ha subìto molteplici e massicce perdite boschive nel 2019 e nel 2020. Le fiamme hanno distrutto quasi l’intero Parco nazionale del Pantanal Matogrossense.

Gli ambientalisti denunciano con forza e senza sosta l’amministrazione Bolsonaro per l’attuazione di politiche anti-indigene e per i tagli di bilancio alle agenzie ambientali, due provvedimenti che stanno aggiungendo benzina sul fuoco, instaurando un clima di corruzione e impunità.

Fonti: Mongabay

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