600 leader indigeni si sono riuniti per proteggere l’Amazzonia: è l’incontro più importante di sempre (e nessuno ne parla)

L’incontro, a cui stanno partecipando 600 indigeni e ministri del governo Lula, sfocerà in una lettera con le principali rivendicazioni e le prossime tappe

600 leader indigeni stanno partecipando all’appello del grande leader Raoni Metuktire per cinque giorni di mobilitazione. Riconosciuto a livello mondiale per la sua difesa dei popoli indigeni e dell’Amazzonia nonché come ambientalista di spicco, il capo novantatreenne ha invitato i leader a discutere del quadro temporale, della difesa della foresta e, soprattutto, di come il movimento indigeno debba essere rafforzato per avere una forza politica.

L’evento “L’appello del capo Raoni – un grande incontro dei leader custodi della Madre Terra” si sta svolgendo in questi giorni presso il villaggio Piaraçu, territorio Kayapó a São José do Xingu, Mato Grosso. Raoni in un video in cui lancia l’appello ha spiegato:

Se non ci prendiamo cura della nostra terra e delle nostre foreste, se lasciamo che tutto venga disboscato, tutti soffriranno per i cambiamenti climatici, il caldo intenso e l’inquinamento atmosferico. Ho avvertito il mondo da molto tempo, ma devo continuare ad avvertirvi.

La distruzione causata dall’estrazione mineraria illegale nella terra indigena

Alla fine dell’evento è prevista una lettera con le principali richieste e i passi successivi che sarà firmata dai principali leader indigeni del Brasile. L’incontro si è reso necessario dopo aver appreso delle scene di distruzione causate dall’estrazione mineraria illegale nella terra indigena degli Yanomami, che hanno richiamato l’attenzione sulla situazione di fame estrema, con centinaia di bambini malnutriti, malattie, stupri di ragazze e omicidi.

Questa tragedia umanitaria dimostra l’omissione del Brasile nei confronti dei popoli indigeni e richiede un intervento urgente. Secondo il Ministero della Salute, negli ultimi quattro anni i bambini Yanomami sono morti per cause prevenibili come la fame, la malnutrizione e malattie facilmente curabili come la malaria.

Dal 20 gennaio, il Territorio Indigeno Yanomami, che è il più grande territorio indigeno del Paese, è in emergenza sanitaria. Secondo Davi Kopenawa, leader e portavoce del popolo Yanomami del Brasile, la situazione degli Yanomami è una tragedia annunciata quattro decenni fa e completamente ignorata dal governo Bolsonaro.

Tutti i punti su cui si sta discutendo

Tra i punti all’ordine del giorno vi è inoltre la resistenza al disegno di legge 490, che cerca di eliminare la protezione e rendere impraticabile la demarcazione delle terre indigene in Brasile, approvato dal Congresso e inviato al Senato. Un altro tema di rilievo dell’incontro è la leadership indigena femminile, anche in parlamento.

È confermata anche la presenza del Ministro dell’Ambiente e del Cambiamento Climatico, Marina Silva. È prevista inoltre partecipazione del Presidente Lula. Joenia Wapichana ha dichiarato che il governo ascolterà l’appello dei popoli della foresta:

Sarà un momento importante, perché riunirà i leader indigeni di varie parti del Paese che potranno discutere sulle parole del grande leader Raoni. Egli ha lottato per i diritti territoriali e ambientali, svolgendo questo ruolo, dimostrando l’importanza della terra e dei popoli indigeni.

L’incontro di quest’anno è stato diviso in due momenti: uno riservato ai leader indigeni e un altro con la partecipazione di ospiti non indigeni. Secondo l’organizzazione, sarà anche un’occasione per riunire anziani, giovani e donne del territorio indigeno.

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