800 mila anni di cambiamenti climatici racchiusi in un video

Dalla rivoluzione industriale i livelli di CO2 nell’atmosfera sono cresciuti esponenzialmente. I cambiamenti climatici sono realtà, nonostante qualcuno ancora si ostini a negarne gli effetti. Un video racchiude in 3 minuti 800 mila anni di innalzamento delle emissioni e di cambiamenti climatici.

Dalla rivoluzione industriale i livelli di CO2 nell’atmosfera sono cresciuti esponenzialmente. I cambiamenti climatici sono realtà, nonostante qualcuno ancora si ostini a negarne gli effetti. Un video racchiude in 3 minuti 800 mila anni di innalzamento delle emissioni e di cambiamenti climatici.

Ere glaciali, effetto serra e CO2: cosa accadeva in passato

È importante sottolineare che la Terra ha un effetto serra naturale, senza il quale gli esseri umani non potrebbero sopravvivere e senza il quale la temperatura della superficie si aggirerebbe attorno ai -18℃. L’anidride carbonica è uno dei gas presenti nell’atmosfera ed è utilissima a mantenere la Terra sufficientemente calda. In altre parole, in sé nessuno dei 2 elementi è nocivo. Già centinaia di anni fa si parlava di effetto serra, ma soltanto gli scienziati moderni hanno studiato a fondo il legame tra effetto serra, CO2 ed ere glaciali, servendosi anche di trivellazioni dei ghiacci che coprono la zona Antartica e la Groenlandia.

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Migliaia di anni di neve hanno compattato quelle che si presentano come enormi placche di ghiaccio il cui nucleo può anche essere spesso oltre 3 km e che possono essersi formate persino 800 mila anni fa. Per comprendere le variazioni di temperatura dei vari livelli di ghiaccio, gli scienziati si sono concentrati sull’analisi chimica delle molecole d’acqua. Le placche hanno anche intrappolato “bolle” dell’antica atmosfera, che consentono la misurazione dei livelli di CO2 dell’epoca preistorica.

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Ere glaciali, effetto serra e CO2: come l’uomo ha modificato i fenomeni naturali

Sono proprio le placche di ghiaccio che mostrano un incredibile connessione tra temperature e livelli di gas serra nel corso delle ere glaciali, una teoria che peraltro non è nuova ma risale ad almeno un secolo fa. In precedenti periodi di calore, non si registravano picchi che andavano ad innescare un surriscaldamento “preoccupante”, ma oscillazioni prevedibili della rotazione terrestre e dell’orbita attorno al Sole. La CO2 ha giocato un ruolo fondamentale come amplificatore naturale di cambiamenti climatici locali innescati da quelle “bolle”. Mentre il Pianeta iniziava poi a raffreddarsi la CO2 si scioglieva negli oceani, riducendo l’effetto dei gas serra e generando un raffreddamento maggiore. Allo stesso modo, la CO2 veniva rilasciata dagli oceani nell’atmosfera quando il Pianeta si surriscaldava, generando più calore. Un circolo virtuoso naturale, fisiologico, molto differente da ciò che accade oggi.

E il motivo è chiarissimo: in questo circolo si è inserita l’azione dell’uomo, che ha aggiunto quantità massicce di CO2 extra nell’atmosfera e molto rapidamente. La velocità alla quale la CO2 cresce di livello non trova eguali nel passato. L’innalzamento dei livelli di CO2 naturali riscontrati nelle ere glaciali era di circa 35 parti per milione in mille anni; gli esseri umani producono queste emissioni in soli 17 anni, considerando anche che l’utilizzo delle fossili si traduce in un prelievo di sostanze dal sottosuolo che poi vanno a trasformarsi in un riversamento enorme di CO2 nell’atmosfera. Ecco perché il clima si surriscalda ed ecco perché passare a fonti energetiche alternative è uno dei passi fondamentali per arginare il riscaldamento globale.

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Anna Tita Gallo

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