Il Ghiacciaio dell’Antartide raggiunge il punto di non ritorno: il livello del mare si alzerà di oltre tre metri

Una ritirata irreversibile che porta inevitabilmente al collasso della calotta glaciale, innalzando il livello del mare di oltre tre metri

L’allarme era stato lanciato da tempo, da anni… Ma ora i ricercatori hanno confermato per la prima volta che il ghiacciaio di Pine Island nell’Antartide occidentale è al suo punto di svolta. Lo scioglimento del ghiaccio è rapido e irreversibile e avrà conseguenze significative per il livello del mare in tutto il mondo. 

Non si tratta più di scenari apocalittici da film, ma della realtà. Quella realtà che abbiamo cercato di evitare, senza che nessuno ci abbia però ascoltati.

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Parliamo in particolare del ghiacciaio di Pine Island, grande circa due terzi delle dimensioni del Regno Unito, che desta particolare preoccupazione poiché sta perdendo più ghiaccio di qualsiasi altro ghiacciaio in Antartide. Attualmente, il Pine Island e il vicino ghiacciaio Thwaites sono responsabili di circa il 10% del continuo aumento del livello del mare globale.

Gli scienziati sostengono da tempo che questa regione dell’Antartide avrebbe presto raggiunto un punto di svolta, subendo una ritirata irreversibile da cui non si sarebbe più ripreso. E ora è successo.  Una tale ritirata, una volta iniziata, porta inevitabilmente al collasso dell’intera calotta glaciale dell’Antartico occidentale, che contiene abbastanza ghiaccio da innalzare il livello globale del mare di oltre tre metri.

Ora, i ricercatori della Northumbria University hanno dimostrato, per la prima volta, che è proprio così. I loro risultati sono pubblicati sulla rivista The Cryosphere e mostra che il ghiacciaio ha almeno tre distinti punti di svolta. Il terzo e ultimo evento, innescato dall’aumento delle temperature oceaniche di 1,2 ° C, porta a un ritiro irreversibile dell’intero ghiacciaio.

I ricercatori affermano che le tendenze a lungo termine del riscaldamento e del ridimensionamento nelle acque profonde circumpolari, in combinazione con i cambiamenti dei modelli di vento nel mare di Amundsen, potrebbero esporre la piattaforma di ghiaccio del ghiacciaio di Pine Island ad acque più calde per periodi di tempo più lunghi, apportando cambiamenti di temperatura di questa entità sempre più probabilmente.

“Questo processo potrebbe essere già stato attivato nella regione del mare di Amundsen, dove i ghiacciai di Pine Island e Thwaites dominano l’attuale perdita di massa dall’Antartide, ma le tecniche di modellazione e osservazione non sono state in grado di stabilirlo in modo rigoroso, portando a visioni divergenti sulla futura perdita di massa della calotta glaciale dell’Antartico occidentale. Qui, miriamo a colmare questa lacuna di conoscenza conducendo un’indagine sistematica del regime di stabilità del ghiacciaio di Pine Island. A tal fine dimostriamo che gli indicatori di allerta precoce nelle simulazioni di modelli rilevano in modo robusto l’inizio dell’instabilità della calotta glaciale marina. Siamo quindi in grado di identificare tre distinti punti di svolta in risposta all’aumento dello scioglimento indotto dagli oceani. Il terzo e ultimo evento, innescato da un riscaldamento dell’oceano di circa 1.2 ∘ C dalla configurazione del modello a stato stazionario, porta a un ritiro dell’intero ghiacciaio che potrebbe avviare un collasso della calotta glaciale dell’Antartico occidentale”, si legge nell’abstract delo studio.

@The Cryosphere

@The Cryosphere

“Il nostro studio è il primo a confermare che il ghiacciaio di Pine Island effettivamente attraversa queste soglie critiche. Molte diverse simulazioni al computer in tutto il mondo stanno tentando di quantificare come il clima che cambia potrebbe influenzare la calotta glaciale dell’Antartico occidentale, ma identificare se un periodo di ritirata in questi modelli è punto di svolta è una sfida. Tuttavia, è una domanda cruciale e la metodologia che usiamo in questo nuovo studio rende molto più facile identificare potenziali futuri punti di svolta”, spiega Sebastian Rosier, vicerettore presso il dipartimento di geografia e scienze ambientali della Northumbria, specializzato nei processi di modellazione che controllano il flusso di ghiaccio in Antartide con l’obiettivo di capire come il continente contribuirà al futuro innalzamento del livello del mare.

Se il ghiacciaio dovesse entrare in una ritirata instabile e irreversibile, l’impatto sul livello del mare potrebbe essere misurato in metri e, come mostra questo studio, una volta che la ritirata inizierà potrebbe essere impossibile fermarla.

Così è. E non vorremmo mai ricordare che… ve lo avevamo detto.

Fonte: NORTHUMBRIA UNIVERSITY/ The Cryosphere

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