La “nostra” Roberta Ragni premiata dall’Anev ad Ecomondo per il suo articolo sul riutilizzo delle turbine eoliche

Con il suo articolo sulle turbine eoliche e il loro riutilizzo (anche creativo), Roberta Ragni - caporedattrice di greenMe - si è aggiudicata il prestigioso premio ANEV "Energia del vento 2022". La premiazione è avvenuta oggi pomeriggio alla fiera Ecomondo

La nostra caporedattrice Roberta Ragni è inarrestabile e in meno di un mese si è aggiudicata due importanti premi giornalistici. Il primo, il Premio Bonfanti, per la sua inchiesta “Il prezzo della pelliccia“, sul tema degli allevamenti di visoni in Italia e il secondo, “Energia del vento 2022“, per la categoria web proprio oggi ad Ecomondo.

Dato che si parla di vento a premiarla – non a caso – è stato l’ANEV (Associazione nazionale energia del vento), in chiusura della giornata dedicata all’eolico a KeyEnergy, con importanti esponenti del settore energia, riuniti in occasione della fiera Ecomondo in corso a Rimini.

Questa volta greenMe festeggia ancora di più, in quanto Roberta è stata premiata per un articolo pubblicato proprio sulla nostra testata e dal titolo “Non è vero che le pale delle turbine eoliche finiscono sempre in discarica, possiamo riutilizzarle (anche per costruire ponti)”.

Un articolo che, tra l’altro, oltre a fare chiarezza sul fine vita delle turbine, contribuisce anche a smascherare alcune “fake news” che circolano sull’eolico.

roberta ragni premio anev 1 ecomondo

oberta ragni premio anev 2 ecomondo

©greenMe

L’articolo che ha vinto il premio ANEV

Assemblaggio BladeBridge, 26 gennaio 2022

L’articolo di Roberta Ragni che ha vinto il premio ANEV accende i riflettori sul fine vita delle turbine, un tema spesso dibattuto da chi vuole puntare il dito contro l’eolico, additandolo come un settore meno “green” di quanto si possa pensare.

Il tema è proprio quello dello smaltimento delle turbine che peserebbe, e non poco, sull’ambiente. Ma è davvero (sempre) così? Non proprio, e nell’articolo si fanno diversi esempi concreti: dal nuovo ponte di Belfast (realizzato con due pale dismesse) alle proposte di Re-wind per far diventare le vecchie pale pensiline per i mezzi pubblici, ripari per le biciclette e tanto altro.

Ma ci sono anche diverse altre idee, nate da aziende stesse che operano nel settore eolico. Tra queste GE Renewable Energy che ha annunciato un accordo per trasformare le pale in un prodotto utilizzato per sostituire la sabbia nella produzione del cemento. O ancora la compagnia energetica danese Ørsted che ha approvato un piano per “riutilizzare, riciclare o recuperare tutte le pale delle turbine eoliche nel portafoglio globale”.

Insomma, anche le pale eoliche si possono riciclare, e pure in modi creativi e fino ad ora impensati. Basta volerlo e studiarci un po’ su!

Tutta la redazione di greenMe è estermamente orgogliosa di avere una caporedattrice come Roberta Ragni, che da anni e nonostante le difficoltà (che pure ci sono nel nostro lavoro) mette sempre passione e professionalità in ciò che fa e, insieme alla Direttrice Simona Falasca, tiene alto il nome del nostro quotidiano.

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