Basta plastica nei vasetti di yogurt! La petizione che devi assolutamente firmare

Niente più vasetti in plastica, la petizione per chiedere alle aziende di sostituire il pericoloso inquinante con alternative completamente compostabili. Una scelta per la salute del nostro Pianeta

Lo yogurt è un alimento che non manca mai in quasi tutte le case e se in frigorifero c’è quasi sempre una confezione del nostro gusto preferito allora c’è anche il suo immancabile vasetto in plastica con il quale questo viene venduto. Ma vi siete mai chiesti questi vasetti che impatto abbiano sul nostro Pianeta?

17.000 tonnellate di plastica per la produzione di circa 3 miliardi di vasetti di yogurt in plastica smaltiti ogni anno solamente in Italia. Sono questi i numeri, dati che non possono essere ignorati. Da qui nasce la petizione lanciata dal Fatto alimentare su Change.org per chiedere alle industrie del settore, produttori e catene di supermercati, di sostituire la plastica dei vasetti con materiali completamente compostabili.

Le alternative sono, in questo caso, la bioplastica, da conferire direttamente nell’organico per essere trasformato in compost, o cartoncino ricavato da cellulosa vergine e rivestito internamente da un sottile strato di bioplastica. Ma questa produzione in chiave sostenibile è fattibile in termini di costi? Sì.

Il cambio di materiale non comporta un grande investimento. Basta un settaggio delle linee di produzione per adattarle all’impiego dei nuovi materiali. In questo modo si renderebbe molto più sostenibile il ciclo produttivo e i maggiori costi della conversione potrebbero essere assorbiti dalla filiera” spiega il Fatto alimentare.

E di quanto parliamo per l’esattezza? Di 3 centesimi in più. Se un vasetto di yogurt da 125 g viene venduto a 30 – 60 centesimi, con vasetti in materiale alternativo alla plastica questo verrebbe a costare alle aziende 3 centesimi in più.

È un investimento da fare per il Pianeta e ridurre così l’impressionante uso di plastica, inquinante che ha ricoperto davvero ogni superficie della Terra. Non c’è più tempo da perdere. Potete sostenere la petizione QUI e incoraggiare con la vostra firma le aziende a compiere questo passo.

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Fonte: Change.org

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