Esplosione al bacino di Suviana: come funziona la centrale elettrica di Bargi, la più potente dell’Emilia Romagna

Spetterà agli inquirenti capire cosa ha portato all’esplosione della centrale elettrica di Bargi, ma come funziona questo enorme impianto? Analizziamolo nel dettaglio

L’esplosione avvenuta alla centrale elettrica di Bargi, la più potente dell’Emilia Romagna, ha scosso l’Italia intera. L’incidente è successo intorno alle 15 di ieri e sono rimaste coinvolte 15 persone di cui al momento 3 sono morte, 4 risultano disperse, 5 ferite e 3 illese.

L’incidente è partito da una turbina che ha causato un incendio e il crollo di un solaio dove erano in corso lavori di manutenzione. Le operazioni di soccorso sono ancora in corso ma si stanno svolgendo in condizioni difficili, dato che la tragedia è avvenuta sotto il livello dell’acqua.

Saranno le indagini a capire cos’è successo. Per il momento possiamo far luce sul funzionamento delle turbine che alimentano questo impianto idroelettrico. La centrale di Bargi, situata sul bacino artificiale di Suviana, è una centrale “a pozzo”, costruita in profondità sulla sponda del lago.

Questo tipo di costruzione è stato scelto per ottimizzare l’uso delle pompe, che si trovano 25 metri sotto il livello massimo del serbatoio di Suviana. La centrale ha una dimensione di 61 metri per 37 metri a pianta rettangolare ed è alta 54 metri.

Come funziona la centrale elettrica del lago di Suviana

Il funzionamento della centrale si basa sull’uso delle turbine-pompe, ognuna con una potenza di 165 MW, ad uno stadio. Queste turbine sono in grado di pompare circa 47 m³/s di acqua verso il lago Brasimone, che può riempirsi in 6 ore con la centrale a pieno esercizio. Le turbine sono collegate ad alternatori con una potenza di 185 MVA ciascuno, i quali producono l’elettricità a una tensione di 17 kV.

Quando la centrale opera in modalità di pompaggio: l’acqua viene spinta indietro dal bacino di Suviana verso il Brasimone. Durante le ore di massima richiesta energetica, la centrale produce energia elettrica sfruttando la differenza di altitudine tra i due bacini.

Per quanto riguarda il funzionamento delle turbine, viene utilizzato il metodo back-to-back per l’avviamento in pompaggio. Questo metodo consiste nel trascinamento del gruppo che deve fare pompaggio da parte dell’altro gruppo, che viene avviato in generazione.

Una volta raggiunti i giri desiderati, il gruppo che deve fare pompaggio accelera fino al parallelo con la rete, e la macchina trascinante viene spenta. Successivamente, viene aperta la valvola rotativa e l’acqua inizia a salire al lago superiore. La centrale di Bargi è inserita nel piano di riaccensione della rete nazionale in caso di black out ed è in grado di erogare la sua massima potenza nel giro di 4 minuti.

Non vuoi perdere le nostre notizie?

Ti potrebbe interessare anche: 

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Facebook