Nuovo record per la fusione nucleare con i laser: siamo sempre più vicini all’energia del futuro

Entusiasmante successo per la produzione di energia che imita le stelle! Per la seconda volta nel giro di 8 mesi gli scienziati americani hanno portato a termine un esperimento di fusione nucleare, ottenendo addirittura un incremento energetico rispetto al primo test

L’umanità ha compiuto un nuovo importante passo verso la produzione di energia pulita e illimitata. A qualche mese dal primo storico esperimento, gli Usa sono riusciti a ottenere un quantità maggiore di energia rispetto a quella utilizzata per avviare una reazione di fusione nucleare controllata.

Ad annunciare la svolta i ricercatori del Lawrence Livermore National Laboratory, che hanno svelato in anteprima al Financial Times i dettagli del test, ancora più soddisfacente del primo.

I risultati dello storico esperimento

Lo scorso inverno gli scienziati avevano impiegato 192 potenti raggi laser per “strizzare” una piccola minuscola di atomi di idrogeno e fonderli l’uno con l’altro in una camera di confinamento. All’epoca erano stati ottenuti 3,15 megajoule di energia a fronte di 2 megajoule immessi nel sistema.

Questo traguardo era stato descritto dal Segretario all’Energia degli Stati Uniti Jennifer Granholm “una delle imprese scientifiche più impressionanti del 21° secolo”.

Il 30 luglio 2023, invece, secondo quanto emerso dai dati preliminari, si è arrivati alla cifra record di 3,5 megajoule di energia prodotta. Al momento non si sa ancora molto altro del test, ma i ricercatori hanno fatto sapere che a breve pubblicheranno i risultati, sottoposti a revisione e li illustreranno alle conferenze scientifiche.

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Perché la fusione nucleare rappresenta una grande rivoluzione

Per fusione si intende la reazione nucleare che avviene nel Sole e nelle altre stelle due nuclei di elementi leggeri, ovvero deuterio e trizio, a temperature e pressioni elevate, fondono formando nuclei di elementi più pesanti come l’elio con emissione di grandi quantità di energia.

I due nuclei possono fondersi soltanto a distanze molto brevi e affinché ciò accada è necessario che la velocità con cui si urtano sia molto alta; la la loro energia cinetica (e di conseguenza temperature) deve essere molto elevata.

Il processo per ottenere in laboratorio la fusione controllata è particolarmente complesso: con un bilancio energetico positivo, bisogna riscaldare un plasma di deuterio-trizio a temperature molto più alte (100 milioni di gradi), mantenendolo confinato in uno spazio limitato per un tempo sufficiente a che l’energia liberata dalle reazioni di fusione possa compensare sia le perdite sia l’energia impiegata per produrlo.

I successi in questo settore rappresentano una grande svolta per l’umanità. L’energia prodotta grazie alla fusione nucleare, infatti, è pulita, inesauribile e a basso costo. Tale processo non porta alla produzione di emissioni di carbonio; gli unici sottoprodotti delle reazioni di fusione sono piccole quantità di elio, un gas inerte che può essere rilasciato in sicurezza, senza provocare danni all’ambiente. Insomma una vera rivoluzione green in campo energetico.

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Fonti: Financial Times/Lawrence Livermore National Laboratory

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