Quinto Conto Energia: le banche favorevoli ai decreti

Anche le banche sono a favore dei decreti, ma c'è di nuovo maretta tra Clini e Passera

Quinto conto energia. Mentre ancora si attende che il Governo possa effettuare le modifiche sperate sulla bozza del decreto sul fotovoltaico, una nuova voce si è levata a favore delle misure sulle rinnovabili. È quella di ABI.

L’Associazione Bancaria Italiana, in occasione del Forum “Green Energy” svoltosi lo scorso 19 giugno si è detta fiduciosa. La green economy infatti sarebbe uno dei principali settori su cui puntare per far ripartire la crescita italiana. Non è un caso, sottolinea l’ABI, che durante la crisi quello delle energie rinnovabili sia stato il settore che ha realizzato maggiori investimenti sul territorio, in controtendenza sull’andamento generale della congiuntura economica.

Lo dicono i dati. Nel 2011 vi è stato un forte incremento come ha confermato di recente il GSE, secondo cui la potenza efficiente lorda nel 2011 ha superato 41mila MW, con una produzione lorda complessiva di oltre 84.000 GWh.

Per questo l’ABI, come si legge in una nota, ha accolto positivamente i due documenti, il Quinto conto energia e il Decreto Rinnovabili: “I nuovi decreti ministeriali sulle rinnovabili rappresentano un compromesso tra diverse esigenze: da un lato, la necessità di ridurre l’onere sulla bolletta elettrica degli incentivi alle energie rinnovabili e tenere maggiormente sotto controllo la spesa complessiva; dall’altro, continuare a sviluppare le energie rinnovabili favorendo il raggiungimento degli obiettivi europei al 2020“.

Ma non è ancora detta l’ultima parola. Il Governo infatti non sarebbe propenso ad accogliere le modifiche suggerite dalle Regioni durante la Conferenza Unificata. E stando alle ultime notizie, nuovi dissapori sarebbero sorti tra il Ministro dello Sviluppo Economico Passera e quello dell’Ambiente Clini, che già in passato avevano mostrato delle divergenze di opinione sulla questione decreti.

Secondo Sebastiano Serra, capo della segreteria tecnica del ministero dell’Ambiente i punti su cui trovare l’intesa nel corso dell’ultima settimana sarebbero la soglia di potenza degli impianti per l’obbligo di iscrizione al registro e la data d’entrata in vigore del nuovo sistema. Il ministro dell’Ambiente sarebbe a favore di un innalzamento da 12 a 20 kW della potenza delle istallazioni, ma quello dello Sviluppo ne è poco convinto a causa della spesa elevata. Inoltre, Clini sarebbe a favore di un rinvio dell’entrata in vigore del Quinto conto energia al 1° ottobre, come richiesto dalle Regioni.

Come andrà a finire? La parola fine non è ancora apparsa sulla telenovela del fotovoltaico.

Francesca Mancuso

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