L’UE chiede alla Romania di porre fine al disboscamento illegale e un piano contro l’inquinamento

La Commissione ha concesso alla Romania un mese di tempo per adottare misure volte a fermare la deforestazione illegale nelle sue aree boschive

La Commissione europea ha lanciato un duro monito alla Romania e le ha concesso un mese di tempo per adottare misure contro il disboscamento illegale e per applicare correttamente le norme europee sulla gestione degli alberi abbattuti.

Si tratta del primo passo nella procedura di infrazione per le possibili violazioni del diritto comunitario.

“Oggi la Commissione ha deciso di inviare alla Romania una lettera concedendole un periodo di un mese per adottare le misure necessarie per rimediare alle carenze individuate dalla Commissione. In caso contrario, la Commissione potrebbe decidere di inviare un parere motivato alle autorità rumene” si legge nella dichiarazione della Commissione.

Secondo la Commissione le autorità di Bucarest “non sono state in grado di verificare efficacemente gli operatori e di applicare sanzioni adeguate” e “le incoerenze nella legislazione nazionale non consentono alle autorità rumene di controllare grandi quantità di legname raccolto illegalmente“.

Inoltre la Commissione ha riscontrato che le autorità rumene gestiscono le foreste, anche autorizzando il disboscamento, senza prima valutare l’impatto sugli habitat protetti, come previsto dalla direttiva Habitat e dalla direttiva sulla valutazione ambientale strategica.

Alcuni habitat naturali sono scomparsi dai siti protetti di Natura 2000, il che costituisce una violazione della direttiva Habitat e della direttiva Uccelli.

La Commissione ha anche esortato la Romania a colmare le carenze nell’accesso del pubblico alle informazioni ambientali relative ai piani di gestione delle foreste.

La Romania dovrà inoltre adottare programmi nazionali per il controllo dell’inquinamento per raggiungere livelli di qualità dell’aria tali da non provocare effetti negativi o rischi per la salute umana e per l’ambiente.

Gli Stati membri avrebbero dovuto presentare alla Commissione i loro primi programmi nazionali di controllo dell’inquinamento atmosferico entro il 1° aprile 2019, ma ad oggi mancano all’appello i programmi di Romania, Grecia e Malta. Pertanto, la Commissione ha deciso di emettere una lettera di costituzione in mora, concedendo a questi paesi due mesi per comunicare i loro piani.

Fonti di riferimento: Commissione europea/DIGI24/Hot News

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