Cozze, ecco perché sarebbe meglio non mangiarle

Se ami e sei solito consumare le cozze, dopo aver letto i risultati di uno studio che mette in evidenza l’importanza di questi molluschi per l'ecosistema acquatico, forse cambierai idea e le lascerai vivere a beneficio dell'ambiente.

Se ami e sei solito consumare le cozze, dopo aver letto i risultati di uno studio che mette in evidenza l’importanza di questi molluschi per l’ecosistema acquatico, forse cambierai idea e le lascerai vivere a beneficio dell’ambiente.

Un team di ricercatori della National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), che ha recentemente pubblicato i risultati del suo studio sull’Environmental Science & Technology, è convinto dell’importanza del ruolo delle cozze nella pulizia dell’acqua contaminata.

Alcuni nutrienti, che in una quantità ragionevole sono positivi per la vita marina (come l’azoto), abbondano nei fiumi e nei torrenti a causa delle attività umane e alla lunga creano profondi squilibri all’ecosistema acquatico (per fare degli esempi: proliferazione di alghe, bassa ossigenazione dell’acqua, morte di pesci e altri organismi).

Molti studi hanno esaminato il modo di prevenire questa situazione ma meno attenzione è stata prestata al trovare sistemi per rimuovere queste sostanze in eccesso nell’acqua. Alcune agenzie hanno avviato programmi per farlo e utilizzano i molluschi per filtrare le sostanze indesiderate.

Le cozze intervengono in questo processo proprio agendo da filtri naturali. In particolare sarebbe la cozza della specie Geukensia demissa ad avere la capacità di filtrare microalghe, batteri e detriti contenenti sostanze nutritive e contaminanti. Questo mollusco vive in habitat diversi e non è in vendita nei banchi del pesce dato che si tratta di una tipologia non consumata dagli esseri umani.

Per vedere se la Geukensia demissa potesse ripulire l’acqua sporca in un ambiente urbano, Julie Rose, Eve Galimany e colleghi hanno condotto un esperimento pilota. Il team ha equipaggiato e installato, in un estuario in un ambiente industriale vicino a New York, una piattaforma galleggiante con travi e funi sottomarine a cui si attaccavano le cozze. Nel complesso i molluschi si mostravano sani e i loro tessuti avevano elevate quantità di un isotopo di azoto a indicare che avevano rimosso questa sostanza dall’acqua. Sulla base del loro studio, il gruppo stima che una piattaforma completamente rifornita dovrebbe pulire una media di 3 milioni di litri d’acqua e rimuovere circa 160 kg di particolato, come polvere e fuliggine, ogni giorno.

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Naturalmente anche gli altri tipi di cozze sono animali dal potere filtrante, così come le ostriche. Ciò significa che quando la cozza si nutre e beve acqua poi la rimette in circo filtrata. Durante questo processo tutto quanto contenuto nell’acqua circostante viene assorbito e accumulato nei tessuti del mollusco. Ecco perché poi mangiarle per noi non è esattamente il massimo…

Lasciamole dunque vivere e fare al meglio il lavoro di spazzine del mare!

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