Cos’è questa storia delle radiazioni nucleari “di origine sconosciuta” in Norvegia (spoiler: non c’è nessun allarme)

Trovate piccole quantità di iodio radioattivo a Tromsø, in Norvegia. L’Agenzia norvegese per le radiazioni e la sicurezza nucleare sottolinea però che le concentrazioni rilevate di iodio-131 non sono pericolose né per le persone né per l’ambiente

La Direzione per la protezione dalle radiazioni e la sicurezza nucleare norvegese ha segnalato in un comunicato la misurazione di “livelli di iodio radioattivo a Tromsø”, di cui al momento non si conosce la provenienza. Dobbiamo preoccuparci? Assolutamente no.

Come specificato nella nota, si tratta di quantità “molto basse”, individuate presso la stazione di filtraggio nel nord del Paese, che non comportano alcun danno né per l’uomo né per l’ambiente.

Leggi anche: Minaccia nucleare: perché tutti stanno comprando compresse allo iodio

Altre stazioni di monitoraggio delle radiazioni in Norvegia e in altri Paesi nordici non hanno riferito di aver rilevato iodio-131 nelle ultime settimane. Filtri antiradiazioni simili esistono anche a Svanhovda, nella valle del fiume Pasvik, vicino al confine russo-norvegese, così come a Rovaniemi, nel nord della Finlandia.

Piccole quantità di iodio radioattivo erano anche state precedentemente rilevate in varie località dell’Europa settentrionale, ma nella maggior parte dei casi la fonte del rilascio è sempre difficile da determinare.

Le misurazioni sono state effettuate nella settimana dal 21 al 26 marzo nel laboratorio High North.

Cos’è lo iodio radioattivo

Lo iodio radioattivo, conosciuto come I-131, è un radioisotopo di breve durata che ha un tempo di dimezzamento di circa otto giorni. Ha infatti una breve emivita, parametro farmacocinetico che indica il tempo richiesto per ridurre del 50% la concentrazione plasmatica di un farmaco. Viene in genere preso come riferimento nei casi in cui si manifesta un incidente nucleare

Il che suggerisce che il sia pur minimo rilascio che sarebbe avvenuto di recente decadrà completamente entro pochi mesi. Quel che è vero, insomma, è che quando nell’atmosfera viene rilevato solo iodio-131, il rilascio molto probabilmente non è correlato a un incidente di un reattore nucleare (quando vengono rilasciati anche altri isotopi come lo stronzio-90 e il cesio-137).

Fonte: DSA

Non vuoi perdere le nostre notizie?

Leggi anche:

Questi sono i farmaci da usare in caso di emergenza nucleare (l’elenco è stato appena aggiornato dall’Oms)

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Facebook