Più di 3mila arresti nelle massicce proteste per il clima che stanno bloccando l’Olanda

I manifestanti affermano però che continueranno fin quando il Governo olandese non smetterà di utilizzare fondi pubblici per sovvenzionare l’industria petrolifera e del gas

Sfilano, protestano, bloccano, fanno rumore. Negli ultimi mesi abbiamo imparato a conoscerli bene i giovani attivisti per il clima, quelli che imbrattano monumenti e si piazzano in mezzo alle strade, ma anche quelli che muoiono – nel vero senso della parola – per difendere l’ambiente.

Sono infatti almeno 177 gli attivisti ambientalisti uccisi solo nel 2022 per aver tentato di proteggere il Pianeta, secondo il nuovo rapporto della ONG Global Witness. Ma, senza arrivare a questo, certe volte sono presi di mira e messi da parte con la forza.

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L’ultimo è il caso degli oltre 3mila attivisti climatici che questa settimana durante le proteste in corso in Olanda contro i sussidi governativi concessi ai combustibili fossili sono stati arrestati.

Secondo Extinction Rebellion, alla guida delle manifestazioni, questo è il numero più alto di arresti subiti in un singolo evento.

È il massimo che abbiamo mai avuto, spiega Hester Op De Laak, un rappresentante di Extinction Rebellion.

Ieri, mercoledì, le proteste sono continuate per il quinto giorno consecutivo con centinaia di persone che hanno bloccato un’importante autostrada che collega a L’Aia , la sede del governo olandese.

Già a maggio scorso, oltre 1000 attivisti che stavano partecipando a un blocco stradale sempre di Extinction Rebellion sulla stessa autostrada erano state arrestati e poi liberati.

Dal gruppo fanno sapere che intende protestare fino a quando il Governo olandese smetterà di usare denaro pubblico per finanziare l’industria dei combustibili fossili.

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Fonti: Extinction Rebellion / The Independent

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