Bayer, respinto il ricorso sui pesticidi neonicotinoidi: la Corte di giustizia europea salva le api

Il giudice supremo dell’Unione europea ha confermato il divieto parziale di tre insetticidi legati alla moria delle api.

Il tribunale ha respinto l’ultimo tentativo di Bayer di ribaltare il divieto di tre pesticidi neonicotinoidi e minare il “principio di precauzione” dell’Ue

Il giudice supremo dell’Unione europea ha confermato il divieto parziale di tre insetticidi legati alla moria delle api, impedendone l’uso su alcune colture. La Corte di giustizia europea ha così di fatto respinto l’appello della Bayer (BAYGn.DE) che intendeva annullare il divieto stabilito dalla Commissione nel 2013 e poi confermato da un’altra sentenza della Corte del 2018.

La sentenza ora copre tre principi attivi: imidacloprid sviluppato da Bayer CropScience, clothianidin sviluppato da Takeda Chemical Industries (4502.T) e Bayer CropScience, e tiamethoxam di Syngenta. 

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La Commissione nel 2013 aveva limitato l’uso dei neonicotinoidi e da quel momento non potevano essere utilizzati su mais, colza e altri tipi di cereali, mentre ancora potevano essere usati per altre colture, come la barbabietola da zucchero.

La Commissione aveva poi riesaminato le approvazioni a causa della eccessiva perdita di colonie di api proprio per l’uso improprio di pesticidi e la Corte ha adesso confermato la sentenza del Tribunale dell’Ue del 17 maggio 2018, sottolineando ancora una volta l’importanza del principio di precauzione. 

In tutta risposta Bayer aveva detto che non c’erano nuove conoscenze scientifiche sufficienti per giustificare le restrizioni, ma la Corte di Giustizia ha dato ragione all’esecutivo comunitario e ha respinto il ricorso, condannando l’azienda a farsi carico di tutte le spese legali di entrambe le parti.

Come riporta Reuters, la Bayer si dichiara delusa dalla sentenza e continua a sostenere la sicurezza dei suoi prodotti, che ancora sono utilizzati in altre regioni con l’applicazione di adeguate misure di mitigazione del rischio.

Il verdetto sembra consentire alla Commissione quasi carta bianca di rivedere le approvazioni esistenti sulla minima prova, che non devono nemmeno prendere in considerazione nuovi dati scientifici“, conclude il portavoce.

La Corte di giustizia ha ribadito che la protezione della natura e della salute delle persone ha la precedenza sugli interessi economici ristretti di potenti multinazionali – dice Andrea Carta, stratega legale di Greenpeace. La Bayer e la Syngenta, di proprietà di ChemChina, avevano avvertito che vietare gli insetticidi significherebbe che gli agricoltori sarebbero tornati a prodotti chimici più vecchi e ne avrebbero spruzzati di più. Nonostante il divieto tra il 2013 e il 2019 sono state concesse 206 autorizzazioni di emergenza per l’uso di queste sostanze bandite nell’Ue. Per proteggere le api, la Commissione ha proposto obiettivi per ridurre della metà l’uso di pesticidi chimici nell’Ue, con un obiettivo del 20 per cento entro il 2030“.

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Fonti: europa.eu / Greenpeace

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