Agricoltura biologica: il decalogo per i politici italiani della prossima legislatura

Agricoltura biologica, quali impegni dovrebbe prendere il nuovo Governo che si insedierà dopo le elezioni? In questa campagna elettorale caratterizzata dall'assenza delle tematiche ambientali sia nel dibattito che nella scelta dei candidati, AIAB, l'associazione italiana per l'agricoltura biologica rivolge a tutti soggetti che si candideranno a dirigere il Paese per i prossimi 5 anni - a prescindere dalla coalizione - un Decalogo per la XVII Legislatura, un elenco in dieci punti sugli impegni concreti da prendere per il sistema agroalimentare italiano e i suoi operatori.

Agricoltura biologica, quali impegni dovrebbe prendere il nuovo Governo che si insedierà dopo le elezioni? In questa campagna elettorale caratterizzata dall’assenza delle tematiche ambientali sia nel dibattito che nella scelta dei candidati, AIAB, l’associazione italiana per l’agricoltura biologica rivolge a tutti soggetti che si candideranno a dirigere il Paese per i prossimi 5 anni – a prescindere dalla coalizione – un Decalogo per la XVII Legislatura, un elenco in dieci punti sugli impegni concreti da prendere per il sistema agroalimentare italiano e i suoi operatori.

I candidati avranno la possibilità di aderire all’intero decalogo oppure scegliere quale di questi punti sostenere attraverso il sito www.aiab.it. Ma non saranno solo chiacchiere e firme circostanziali per accaparrare voti. Come spiegato dall’associazione, “per monitorare la reale assunzione di responsabilità dei firmatari, AIAB verificherà tali impegni in quattro momenti della legislatura: nei primi 100 giorni, al termine del 2013, a metà mandato e alla sua scadenza“.

Ecco i 10 temi proposti ai candidati:

1) Interventi legislativi e nel quadro della Legge di Stabilità per portare il biologico al 20% di Superficie Agricola Utile al 2018;

2) Sottoscrizione di un disegno di legge per aumentare almeno al 50% gli Acquisti Pubblici Verdi (inclusa ristorazione collettiva);

3) Varo urgente della clausola di salvaguardia su coltivazione OGM;

4) Determinazione di strumenti legislativi e finanziari per conseguire l’obiettivo del 100% di agricoltura biologica nelle aree Natura 2000;

5) Impulso parlamentare per il ripristino della dotazione finanziaria del fondo originato dal prelievo del 2% sulla vendita dei pesticidi a vantaggio della ricerca biologica;

6) Approvazione di una legge nazionale per la promozione dell’agricoltura sociale e di nuovi modelli di welfare partecipativo;

7) Lotta al consumo di suolo e promozione dell’occupazione giovanile nelle campagne

8) Promozione di un disegno di legge volto a dare vita a iniziative di realizzazione della Sovranità Alimentare in Italia;

9) Gestione del verde pubblico con i metodi del biologico, a tutela della salute dei cittadini

10) Definizione di una delega a Sottosegretario Mipaaf su Biologico e Sovranità Alimentare e costituzione di intergruppo parlamentare bio.

L’agricoltura biologica contribuisce all’equilibrio delle zone rurali, all’offerta di alimenti sani e di qualità, a generare impiego, alla tutela dell’ambiente e delle risorse naturali. Presenta incomparabili meriti nutrizionali, ecologici e occupazionali che richiedono attenzione, programmazione e sostegno istituzionale al fine di servire l’interesse della collettività – ha dichiarato ha dichiarato il presidente di AIAB, Alessandro Triantafyllidis – . L’Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica invita pertanto la politica italiana ad assumersi responsabilità concrete per garantire la ricostruzione di un ruolo guida del nostro Paese sui fronti della pace, del rispetto ambientale, dei diritti civili e sociali e della qualità e salubrità dei sistemi produttivi, a partire da quello agroalimentare“.

Il primo a sostenere l’iniziativa dell’AIAB è Ermete Realacci, responsabile green economy del Pd e unico dei cosiddetti senatori “EcoDEM” ricandidati dal partito di Bersani: “Le proposte individuate dall’AIAB per l’agricoltura di domani con il Decalogo per la XVII legislatura vanno nella giusta direzione e su alcune di esse – come la legge per la valorizzazione dei prodotti provenienti da filiera corta a chilometro zero, o quella per la tutela e la tracciabilità degli olii di qualità – mi sono già impegnato con iniziative legislative nella legislatura che si avvia a chiusura. Sicuramente l’agricoltura biologica, collegata alla tracciabilità, alla qualità, ai prodotti tipici e al territorio, rappresenta una politica strategica per garantire alla nostra agricoltura, anche nel prossimo futuro, uno sviluppo legato alla qualità e alle eccellenze dei nostri territori, oltre che la salvaguardia della biodiversità, del paesaggio rurale e dell’ambiente“.

Quanti saranno gli altri candidati che sosterranno la causa?

Simona Falasca

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