A soli 19 anni è già la “guerriera dell’acqua”, che combatte per l’accesso universale all’acqua potabile

Autumn Peltier lotta ogni giorno per il diritto all’acqua potabile per tutti e lo fa da quando è piccola in uno straordinario esempio di resilienza

Autumn Peltier ha iniziato la sua straordinaria battaglia per il diritto all’acqua potabile delle tribù native canadesi a soli otto anni. Appartenente alla tribù Wikwemikong, dei nativi canadesi, Autumn ha vissuto le fredde praterie nel nord dell’Ontario, nei pressi del Lake Huron, uno dei Great Lakes del Nord America.

Nonostante la comune percezione di queste terre come ricche di acqua, le First Nations rischiano spesso di non avere accesso all’acqua pulita, a causa dell’azione di grandi compagnie di imbottigliamento e dell’inquinamento derivante dalle attività industriali, inclusa l’estrazione petrolifera.

Autumn ha cominciato la sua missione dopo aver partecipato a una cerimonia dell’acqua in un villaggio privo di accesso all’acqua sicura e potabile. Questa esperienza ha suscitato in lei un profondo senso di ingiustizia e l’ha spinta ad agire.

Da quel momento ha preso parte a svariate cerimonie dell’acqua in Ontario insieme ai suoi genitori, prendendo ispirazione dalla zia Josephine Mandamin, un’attivista per il diritto all’acqua che ha organizzato proteste per garantire l’accesso all’acqua pulita alle comunità.

È diventata una voce influente alle Nazioni Unite

La giovane si è rapidamente affermata come ambasciatrice e difensore dell’acqua, impegnandosi per l’accesso universale all’acqua e definendo l’oro blu come uno degli elementi più sacri nella cultura delle First Nations.

Nel 2016, durante un incontro informale con il primo ministro canadese Justin Trudeau, Autumn ha offerto una coppa d’acqua al leader, criticando le scelte del governo sulla gestione idrica a discapito delle comunità native. Nonostante le promesse di Trudeau, la costruzione dell’oleodotto Kinder-Morgan ha sollevato dubbi sulla sincerità delle intenzioni del governo.

Autumn Peltier è diventata una voce influente alle Nazioni Unite, dove ha sollevato la questione della preservazione delle risorse idriche del pianeta. La sua determinazione e la sua voce forte hanno reso evidenti le sfide che molte comunità delle First Nations affrontano nell’accesso all’acqua pulita.

Nonostante la sua giovane età, con i 19 anni da poco compiuti, Autumn continua a lottare per il diritto all’acqua, e con le sue azioni fa ben capire quanto sia importante coinvolgere i ragazzi sin da piccoli nella difesa dell’ambiente e dei diritti fondamentali.

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