Fukushima: sono iniziati i primi campionamenti di pesce e alghe dopo il rilascio dell’acqua radioattiva

Esperti dell'AIEA e di laboratori internazionali hanno iniziato i controlli su campioni di pesci e altri organismi marini nelle vicinanze di Fukushima. Questi test rappresentano un passo importante, utile a monitorare i potenziali impatti dell'operazione di scarico di acqua radioattiva nell'Oceano

L’incidente nucleare di Fukushima del 2011 è difficile da dimenticare e, come era prevedibile, ha lasciato strascichi che ancora oggi vanno gestiti.

Come ricorderete, un forte terremoto e uno tsunami hanno portato al danneggiamento dei sistemi di raffreddamento di emergenza di ben 3 reattori causando la fusione dei noccioli e innescando uno dei peggiori disastri nucleari mai registrati, classificato con il massimo grado di gravità sulla scala INES, ovvero il livello 7.

Dopo anni di sforzi per contenere la crisi, il Giappone ha affrontato una decisione delicata e controversa: lo scarico dell’acqua contaminata nell’oceano Pacifico. Questa operazione, iniziata il 24 agosto, è stata soggetta a una serie di verifiche, controlli e regolamenti rigorosi sotto la supervisione dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA). Il processo ha però suscitato proteste e preoccupazioni sia a livello nazionale che internazionale.

La decisione di scaricare l’acqua contaminata è stata motivata dalla necessità di liberare spazio e risolvere un problema logistico non da poco. Con oltre 1,3 milioni di tonnellate di acqua contaminata immagazzinate attorno al sito del disastro nucleare, si è resa necessaria un’azione tempestiva. L’acqua da scaricare è stata sottoposta a processi di diluizione e filtraggio, rimuovendo tutte le sostanze radioattive tranne il trizio, un isotopo radioattivo, i cui livelli sono stati dichiarati inferiori ai limiti di sicurezza.

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La Cina e la Russia hanno reagito sospendendo le importazioni di prodotti ittici dal Giappone, citando preoccupazioni ambientali e per la salute umana legate allo scarico dell’acqua. Anche Hong Kong, un importante mercato per i prodotti ittici giapponesi, ha minacciato restrizioni.

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L’AIEA però sta lavorando per garantire la sicurezza di questa operazione delicata. Esperti e scienziati di laboratori internazionali hanno iniziato a testare campioni marini vicino alla centrale nucleare di Fukushima Daiichi. Questi campioni includono pesci, alghe e sedimenti.

L’obiettivo è monitorare attentamente i livelli di radioattività e garantire che l’operazione non rappresenti un rischio per l’ambiente e la salute pubblica.

È la prima volta, dopo lo scarico dell’acqua radioattiva, che esperti delle Nazioni Unite testano campioni di pesce nella prefettura di Fukushima. Uno degli scienziati del team di ricerca dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica ha fatto sapere di non aspettarsi di trovare livelli elevati sui campioni.

Campioni identici saranno spediti a tutti i laboratori partecipanti allo studio comparativo, al fine di eseguire analisi dettagliate sulla radioattività. Queste saranno condotte da diversi laboratori tra cui Health Canada, il Terzo Istituto di Oceanografia cinese e il Korea Institute of Nuclear Safety, tutti facenti parte della rete di laboratori analitici per la misurazione della radioattività ambientale (ALMERA).

Una volta completate le analisi, i risultati ottenuti dai laboratori internazionali e da quelli giapponesi saranno sottoposti all’AIEA per una valutazione approfondita. È prevista infine una pubblicazione.

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Fonte: IAEA

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