Coprolalia, cos’è il disturbo di cui soffre Diana Del Bufalo e perché non va confuso con la sindrome di Tourette

Frasi più o meno compiute a contenuto inopportuno e pronunciate immotivatamente, la coprolalia si pone dal di fuori del contesto emotivo, ripetuta nella giornata e durante i discorsi senza un particolare "colore". Chi ha questo disturbo, insomma, si vede compromessa la capacità che dovrebbe essere innata di sopprimere pensieri inconsci

Coprolalia, ovvero l’impulso di dire inadeguatezze. Differente dalla più nota sindrome di Tourette, perché non è accompagnata da altri disturbi psichici e delle funzioni motorie, come i tic.

A portare agli onori delle cronache la coprolalia è stata l’attrice, comica e conduttrice romana Diana Del Bufalo.

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Ma cos’è esattamente la coprolalia?

Cos’è la coprolalia

Si tratta della emissione di parole o di frasi ritenute offensive nel contesto sociale della persona che le pronuncia.

Consiste, insomma, nel pronunciare immotivatamente frasi più o meno compiute a contenuto inopportuno. La coprolalia marcata è rara e di regola comporta anche seri problemi sociali. Spesso erroneamente associata alla sindrome di Tourette, la coprolalia (dal greco cópros, sterco, escrementi e lalìa, chiacchiera), è presente solo nel 20% delle persone con Tourette.

La sindrome di Tourette viene spesso identificata come la “malattia delle parolacce”, ma in realtà solo due tourettici su dieci hanno questo problema.

La coprolalia è assolutamente fuori dal contesto emotivo, ripetuta nella giornata e durante i discorsi senza un particolare ‘colore’. Le parole della coprolalia intervengono all’interno del discorso come i tic motori attraversano i movimenti della persona durante la sua giornata: senza soluzione di continuità e senza un preciso motivo scatenante, come spiega la Onlus Tourette Roma.

Le cause della coprolalia

La coprolalia è appartente ai “coprofenomeni”, tra cui rientrano:

  • la coproprassia, ossia un tic motorio complesso caratterizzato dall’esecuzione involontaria di gesti osceni, ad esempio alzare due dita in modo offensivo e toccare se stessi o gli altri in modo inappropriato
  • la coprografia, ossia l’impulso involontario di digitare o scrivere parole o frasi volgari o disegnare immagini inappropriate

Il perché si manifesti la coprolalia non è ancora chiaro, ma gli esperti ritengono che siano coinvolti:

  • gangli della base, ossia la parte del cervello che filtra i movimenti non desiderati e inibisce il nostro bisogno di dire o fare cose
  • neurotrasmettitori, tra cui la dopamina, la serotonina e la noradrenalina

Alcuni ritengono che lo sviluppo dei tic tipici della coprolalia coinvolga le stesse aree cerebrali coinvolte nel controllo sessuale e nel comportamento riproduttivo negli animali primitivi (i gangli della base e il sistema limbico), per cui la coprolalia potrebbe essere il risultato di una disfunzione di queste aree. Altri sostengono che la coprolalia rientri nello spettro ossessivo-compulsivo, per il cervello di una persona subisce un fallimento nell’inibire una parte della via cortico-striato-talamo-corticale (percorso che fa parte dei gangli della base nel cervello).

Se mio figlio soffre di coprolalia?

Ecco alcuni consigli utili da parte della Tourette Onlus nei confronti dei bambini con coprolalia:

  • studiate ed informatevi sulla coprolalia
  • ignorate le parolacce
  • mantenete la calma, siate accoglienti e comprensivi, fatelo sentire al sicuro (pensate che anche lui è spaventato)
  • date la possibilità al bambino di spiegarvi come si sente e spiegategli cosa succede per tranquillizzarlo
  • parlate con gli insegnanti, chiedete di spiegare alla classe il problema ed il perché il bambino coprolalico non viene punito per le brutte parole
  • a volte certe parole possono essere “sostituite”. Provate a trovare insieme al bambino una sostituzione che possa andar bene per le parole che lo disturbano di più
  • cambiate prospettiva: sono parole e fanno male solo a chi ne ha paura
  • cercate di trasmettere questa “leggerezza” al bambino, se ci riuscite, sorridetene insieme.

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Fonte: Tourette Roma Onlus

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