Quelle ostriche inquinate raccolte sotto il ponte di Venezia che rischiano di finire nei piatti dei turisti

A Venezia aumentano le segnalazioni di pescatori e ristoratori che raccolgono le ostriche che crescono sotto gli archi del ponte della Libertà: il timore dei cittadini è che questi molluschi bivalvi - altamente inquinate - finiscano nei menu dei ristoranti

C’è una “moda” che sta prendendo sempre più piede a Venezia, ma che inizia a destare non poca preoccupazione. Negli ultimi tempi sono stati avvistati diversi pescatori e ristoratori intenti a raccogliere le ostriche che proliferano sotto gli archi del ponte della Libertà, che collega il centro storico della città con la terraferma. In una zona in cui la pesca è vietata per (ovvie) ragioni sanitarie.

Com’è noto, qui si trovano delle vere e proprie colonie di ostriche, di cui si sono occupati anche le autorità negli ultimi anni, visto che la loro presenza blocca il deflusso delle acque.

Le immagini che mostrano persone – in prevalenza di origini cinesi – con stivali, coltellino e cassette di plastica sotto il ponte, mentre prelevano questi molluschi bivalvi, stanno facendo parecchio discutere per un motivo molto serio. Come riportato anche dai quotidiani locali, il timore è, infatti, che queste ostriche finiscano nei piatti dei ristoranti e offerti ai turisti ignari che si tratta di un alimento pericoloso per la salute.

Vista l’area in cui vivono, questi molluschi, infatti, sono un concentrato di diossine e idrocarburi. È cosa risaputa che le ostriche hanno la capacità di assorbire tutte le sostanze inquinanti presenti nell’acqua, proprio come se fossero spugne.

Inoltre, vengono consumate crude. Quindi, se qualche malcapitato dovesse ritrovarsi a mangiarle, potrebbe finire per avere ripercussioni molto serie sulla salute. Come ribadito anche sui social, i cittadini veneziani sperano che le forze dell’ordine intervengano al più presto per fermare questa follia che rappresenta  un pericolo per la salute pubblica.

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Fonte: Facebook 

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