Avatar 2 a tutto sole! Il sequel del film 3D alimentato dall’energia solare

Avatar 2 sarà carbon free. Lo ha asscicurto James Camron che ha già affittato un'area super attrezzata, su cui installerà anche i pannelli solari

Aveva già fatto parlare di sé, si era fatto attendere per oltre, un decennio, era stato il sogno nel cassetto di James Cameron, frutto di una lunga gestazione della sua mente. E alla fine è arrivato, tra gli applausi del pubblico. È Avatar, il colossal in 3D che ha lanciato un messaggio ambientale forte e chiaro sui cambiamenti climatici.

Forte del successo, il regista sta già lavorando al sequel, Avatar 2, che questa volta, ha portato l’attenzione per l’ambiente da Pandora, il mondo primordiale ed incontaminato, location del precedente film, al set del nuovo.

Insieme al suo socio in affari Jon Landau, Cameron ha recentemente annunciato che la MBS Media Campus (in precedenza nota come Manhattan Beach Studios) servirà come ambientazione per le riprese per i prossimi due sequel di Avatar, che usciranno nel 2014 e nel 2015.

L’area noleggiata sarà di 115 mila metri quadrati, oltre agli uffici di produzione in un campus di 22 acri. Tutti rigorosamente green. Un film carbon free, questa la missione di Cameron che intende integrare il già avanzato programma ambientale del campus con l’installazione di un pannello solare in grado di coprire il fabbisogno energetico necessario a girare e a produrre Avatar 2.

Ed ecco le caratteristiche principali dell’MBS: programma di conservazione dell’acqua, vernici e prodotti per la pulizia eco-compatibili, caffetteria e servizi sostenibili artigianali e infine una serie di programmi volti a promuovere il trasporto ecologico dei dipendenti”.

Vale anche la pena menzionare che, mentre il sequel verrà creato ponendo come punto saldo il rispetto per l’ambiente, vi saranno anche iniziative benefiche. Spiega Cameron: “Una percentuale del massiccio incasso di Avatar sarà devoluta in beneficenza”.

Meglio di così? Ancora una curiosità: per girare il nuovo film, Cameron si spingerà non più in cielo, ma giù nelle profondità marine, a 11mila metri. Indovinate dove? Nella Fossa delle Marianne. Per questo ha già affidato ad un’equipe di ingegneri australiani la costruzione di un sommergibile in grado di raggiungere gli abissi.

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