Palestre e piscine, dal 6 marzo potranno riaprire. Via libera anche a sport di squadra e di contatto

Il nuovo DPCM, che dovrebbe regolamentare il settore dal 6 marzo in poi, potrebbe prevedere la riapertuta di palestre e piscine

Piscine e palestre, forse si intravede la luce in fondo al tunnel buio che ha penalizzato, in questi mesi, l’attività sportiva. Il nuovo DPCM, che dovrebbe regolamentare il settore dal 6 marzo in poi, potrebbe prevedere la riapertuta delle palestre ma anche delle piscine.

In questi giorni, sul tavolo del Comitato tecnico scientifico è arrivato il nuovo documento presentato dal Ministero dello Sport. Si tratta di regole in parte già validate dal CTS in cui si prevede la riapertura degli impianti sportivi.

A visionare il documento è stato il Corriere della Sera. Per saperne di più dovremo attendere il nuovo DPCM che subentrerà a quello attualmente in vigore e valido fino al 5 marzo prossimo ma il documento del Ministero prevede regole meno restrittive per quanto riguarda lo sport.

La motivazione è presto detta: fermo restando il divieto di assembramento, bisogna ripartire per i ragazzi e gli anziani.

“Si ritiene particolarmente importante il ritorno alla fruizione delle attività fisiche, soprattutto nei soggetti in età evolutiva e negli individui con patologie croniche e negli anziani, nei quali il benessere psico-fisico acquisisce una dimensione fondamentale sullo stato di salute” spiegano gli autori del documento.

Palestre e piscine

In primo luogo riapriranno le piscine e  le palestre. In vasca si dovranno garantire 10 metri quadri di spazio a persona: inizialmente la proposta era di 7 ma il CTS ha chiesto di portarla a 10. Di conseguenza sarà attuato il distanziamento anche in acqua ed è previsto un numero massimo di persone all’interno della piscina, in base appunto alle sue dimensioni.

Per quanto riguarda le palestre, sono previste solo lezioni individuali. Per evitare assmbramenti, durante l’attività fisica sarà obbligatorio mantenere la distanza interpersonale minima di 2 metri.

Sia in palestra che in piscina non si potranno usare le docce e gli attrezzi dovranno essere sanificato dopo “ogni utilizzo da parte dell’utente con opportuno prodotto igienizzante” Gli sportivi dovranno anche evitare di lasciare in luoghi condivisi con altri gli indumenti indossati per l’attività fisica. Dovranno quindi essere conservati nei propri zaini.

Sarà inoltre obbligatorio per gli operatori indossare la mascherina.

Si riparte, ma in base ai colori delle regioni

Non sarà una riapertura di massa ma ricominceranno prima gli sport individuali, poi quelli di squadra e solo alla fine quelli di contatto. Ecco le indicazioni inviate dal Ministero dello Sport al CTS:

  • zona rossa: solo jogging e sport individuali all’aperto;
  • zona arancione: oltre alle attività consentite nella zona rossa, riapriranno anche palestre, piscine e tensostrutture e potranno ripartire anche le attività sportive dilettantistiche non di squadra o di contatto. Saranno inoltre consentiti gli allenamenti per le attività sportive di contatto e per gli sport di squadra ma solo se svolti in forma individuale. Anche le attività sportive e di danza indirizzata ai bambini in età scolare potranno ricominicare;
  • zona gialla: in questo caso, oltre a quanto previsto per la zona arancione, si aggiungeranno anche gli sport da contatto e di squadra dilettantistico e di base.

Non si fa riferimento all’uso della mascherina durante l’attività sportiva. Secondo quanto previsto dalle norme precedenti, prima della chiusura delle palestre, non c’è obbligo di usare la mascherina durante le sessioni di allenamento purché venga garantito il distanziamento ma i DPI erano comunque obbligatori sia per l’ingresso nelle strutture sportive che negli spogliatoi.

Fonti di riferimento: Ministero dello Sport, Corriere della Sera

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